«La casa,
simbolo delle certezze, oggi quasi non esiste più».
È
con queste parole che il direttore Mario Sicolo annuncia l’inchiesta del
numero di gennaio del “da BITONTO”, ancora in edicola.
A
pochi giorni dall’uscita del giornale, ieri l’emergenza abitativa della nostra
città è finita persino alTg5 ne “L’indignato speciale” di Andrea
Pamparana.
A
raccontare “il dramma di
uno sfratto”, sono la giornalista
Maria Luisa Sgobba e le vive
voci degli sfortunati protagonisti. Una famiglia disagiata, una sola busta
paga, problemi di salute per entrambi i coniugi e lo sfratto che pende sulle
loro teste. Se questa spada di Damocle è stata evitata per mesi, grazie ad una
proroga del giudice, il problema persiste e trovare una nuova casa è la
missione, ma sembra quasi impossibile.
«Cercano casa, rivolgendosi alle agenzie immobiliari, ma trovano
solo porte chiuse. Gli assistenti sociali disponibili ad aiutarli, ma non è tra
i loro compiti trovare un luogo alternativo. Un autentico problema che
coinvolge molte famiglie» sono le parole della
giornalista.
«Da diversi anni questa famiglia viene seguita dai Servizi
Sociali. – è il commento, ai microfoni del tg5,
dell’assessore al ramo, Franco
Scauro – È difficile effettivamente mettere
in contatto la domanda e l’offerta, tra i proprietari e gli inquilini,
soprattutto quando sono inquilini che hanno purtroppo delle fragilità. Il Comune,
d’altro canto, è in grado di assicurare perlomeno un anno e mezzo di fitti di
casa nella speranza che il momento economico e le situazioni possano cambiare».
Ed
effettivamente solo un mese fa, il Comune di Bitonto ha ideato l’elenco comunale dei proprietari
di immobili che per 4 anni
vogliono mettere la loro abitazione a disposizione di chi una casa non c’è
l’ha. Le prime 18 mensilità saranno pagate direttamente dal Comune (http://www.dabitonto.com/news/r/emergenza-abitativa-il-comune-pensa-a-un-elenco-di-soggetti-proprietari-di-immobili/5176.htm).
Ma
i padroni di case, anche incoraggiati in questo modo, si sottraggono. «Sono pochi quelli disponibili a
mettersi in gioco. Stiamo cercando di dialogare con loro. I comuni fanno quello
che è possibile. Negli ultimi anni si sono quadruplicati i casi di accesso qui
ai Servizi Sociali» ammette
Scauro.
«Quante situazioni simili a questa in tutta Italia, soprattutto in
anni di crisi economica. – conclude Andrea
Pamparana – Il problema di
fondo è dato dalla mancanza di
case popolari. Qui il Comune è intervenuto, i Servizi Sociali fanno quel
che possono, avete sentito. Ma l’edilizia è ferma. Si costruiscono scempi
architettonici invenduti, palazzi nelle periferie».
E
pensare che ci sarebbe quella “nuova 167
che non s’ha da fare. Per ora” (articolo
a pagina 21 del numero del “da BITONTO” n.287 di gennaio), per la quale è ancora aperto un contenzioso fra il Comune di Bitonto e il Consorzio
“Annunziata”, che vinse il Bando Pubblico.
«Manca una serie politica in un settore, la casa, che vuol dire
soprattutto dignità per migliaia di cittadini», la chiosa di
Pamparana.
Per
rivedere il servizio de “L’indignato speciale”, http://bit.ly/1CAL3ap