CON IL CUORE SPALANCATO COME UNA
FINESTRA
Essere
solidali è spalancare il cuore come una finestra, dimostrare concretamente che
si può costruire un mondo in cui l’altro può essere sostenuto, supportato,
accolto, gratificato.
Essere
solidali è trasformare la scuola, così come ribadisce il Progetto Scuola Amica
dei bambini, delle bambine e degli adolescenti, nato dalla collaborazione tra
l’Unicef e il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, in un luogo
“d’incontro e di partecipazione attiva da parte degli alunni, lì dove
l’istruzione e il confronto diventano esperienza di civile convivenza e di
crescita formativa per tutti i soggetti coinvolti.
Domenica,
20 novembre è stata celebrata come ogni anno la Giornata dei Diritti
dell’Infanzia per ricordare quei diritti che ad oggi vengono calpestati in
diverse parti del mondo.
“Tutti
i bambini hanno il diritto di godere di buona salute e di ricevere cure mediche
adeguate (Art. 24, Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza).
A
tal proposito ancora una volta la Scuola Secondaria di Primo Grado “Sylos” si
distingue per un gesto d’immensa generosità promosso dalle insegnanti Anna
Parisi e Teresa Ungaro, referenti di Scuola Amica e Progetto Pace, sostenute
con entusiasmo dal Dirigente Scolastico, Prof.ssa Angela Maria Mangini.
Promuovere
“la Merenda della Solidarietà” oggi 22
novembre significa vivere un momento di
autentica condivisione; significa somigliare a tante radici di sole
pronte a rinfocolare la luce nelle varie penombre quotidiane.
L’hashtag
help4FeliceMatera su Facebook ha subito attirato l’attenzione di molti e le
famiglie, invitate a collaborare, si sono subito adoperate con grande amore per
preparare dolci di vario tipo che gli alunni e i docenti acquisteranno al prezzo simbolico
di 1 €.
Il
ricavato sarà devoluto a Felice, un bambino di Terlizzi che necessita di aiuto
per poter usufruire di una cura sperimentale molto costosa in Minnesota.
Coltivare
una piccola speranza insegna a non fermarsi sulla soglia e a camminare al
fianco della Vita senza smettere di stupirsi.
Questo
il messaggio più bello che sono certa ci resterà dentro: fare scuola in maniera
così “accogliente” promuove il mistero e la profondità della nostra
professione.
La scommessa sulla Vita
come un Tutto, oltre ogni disagio, in un’ottica
pienamente inclusiva.