Due anni fa, la procura di Bari avviò un’inchiesta su presunti appalti truccati relativi alla realizzazione di opere pubbliche, nella città di Bari, quali i parcheggi interrati in piazza Cesare Battisti e piazza Giulio Cesare e il centro direzionale del quartiere San Paolo. Tra le altre accuse, la Procura contestò la frode nelle pubbliche forniture e anomalie nell’esecuzione delle opere.
Nel mirino dell’inchiesta, tuttora in corso, ci sono infatti dirigenti del Comune di Bari, funzionari della Regione Puglia e alcuni imprenditori della famiglia Degennaro, di origini bitontine, nota nel settore edilizio, rei, secondo l’accusa di aver costruito un sistema di collusioni finalizzato a favorire il gruppo imprenditoriale nell’esecuzione al risparmio delle opere commissionate e coprirne le carenze con atti pubblici truccati.
33 i capi d’imputazione: dal falso ideologico e dalla truffa al falso materiale e all’associazione a delinquere finalizzata alla corruzione.
Oggi il Comune di Bari annuncia l’intenzione di costituirsi parte civile. Una decisione che nel Municipio barese covava già da allora, ma che è diventata concreta solo martedì scorso, quando la giunta Decaro ha deliberato in tal senso, ritenendosi parte offesa e lamentando un danno d’immagine. Stessa cosa vuol fare la Regione Puglia, che ha chiesto di costituirsi parte civile nei confronti dei propri funzionari coinvolti nella vicenda.
Spetterà ora al giudice stabilire se Comune di Bari e Regione siano da ammettere come parte civile o meno.