Quaranta anni fa, papa Giovanni Paolo II fu a Bitonto per una visita storica. Il 26 febbraio 1984, Karol Wojtyla parlò alla città dal palco allestito ai piedi di Porta Baresana. Una data destinata a restare scolpita per sempre nella memoria civica della città e a segnarne la storia, non solo sotto il profilo prettamente spirituale, ma anche per i contenuti sociali: il riconoscimento del ruolo svolto dal mondo agricolo nella crescita del territorio e dell’intera Puglia.
Bisognava risalire, si pensi, al 28 gennaio 1122 per ritrovare un pontefice a Bitonto: in quella data Callisto II incontrò qui il legato della chiesa francese Suger.
Il Centro Ricerche di Storia e Arte-Bitonto ricorda quello straordinario evento, la cui memoria è ancora viva nella memoria dei bitontini. Nella ricorrenza dei 40 anni da quell’evento, la tessera sociale dell’anno 2024 riporta una raffigurazione di papa Giovanni Paolo II realizzata dall’abile mano dell’artista Pierfrancesco Uva.
Il sodalizio vuole, in questo modo, ricordare l’importanza del messaggio di solidarietà che il pontefice pronunciò su quel palco. Un messaggio nel nome e nel simbolo dell’ulivo, simbolo di pace, emblema della città di Bitonto e della sua tradizione agricola.
«Fatevi paladini della causa della solidarietà e della pace – sono le parole del papa riportate nella tessera del Centro Ricerche -; offrite a tutti la testimonianza di una comunità che sa collaborare in spirito di costruttiva e lungimirante concordia. Operate con Fiducia per lo sviluppo pieno della vostra terra; valorizzate ogni possibilità, superando le difficoltà dell’oggi e del domani».
La comunicazione del tema della nuova tessera è, chiaramente, anche l’occasione per promuovere la campagna associativa per l’anno appena cominciato, nella speranza che l’adesione al Centro Ricerche e alle sue attività sia sempre entusiasta, come anche il 2023 ha confermato.
«Una scelta quasi obbligata – fa notare Marino Pagano, presidente del Centro Ricerche – perché consci della portata altamente significativa dell’evento della visita del papa, come associazione e persone attente alle ricostruzioni storiche inerenti la città ed il suo vissuto. Gli inviti, anzi, i paterni moniti del grande pontefice conservano per tutti noi una continua ed interpellante attualità».