Ieri, in tarda mattinata, all’Istituto di istruzione secondaria superiore “A.Volta-De Gemmis” si respirava un’aria diversa.
Un deciso e inebriante profumo di legalità. C’era sì la presentazione della nuova aula multimediale 3.0 (fortemente tecnologica, tra computer di ultima generazione, video proiettori, schermi, comodissime e funzionali sedie. Tutto grazie a 15mila euro di Fondi europei di sviluppo regionale – Fesr – risorse proprie, e un aiutino da parte della Città metropolitana) che sarà di formazione non solo per gli alunni e studenti della scuola, ma anche per quelli esterni.
Ma soprattutto – e questo è stato il primo momento toccante della giornata – c’erano Peppino e Lella Fazio, i genitori di Michele, il ragazzo 16enne morto per sbaglio a Bari vecchia il 12 luglio 2001 durante un conflitto tra fuoco tra esponenti del clan Capriati e gli Strisciuglio.
Sono stati loro a tagliare il nastro della nuova aula. In una ennesima puntata del loro impegno per la legalità che portano in giro nelle strade, nelle aule, tra la gente di tutto lo Stivale contro quel cancro chiamato mafia.
Due genitori che hanno dovuto tenere le finestre chiuse fino al maggio 2005, ma poi, una volta catturati gli assassini di quella nefasta serata, le hanno spalancate senza più richiuderle. Iniziando a prendersi il quartiere dove abitano, senza paura, vergogna e a testa alta.
“É vero che Michele non c’è più – ha detto Lella – ma grazie a queste iniziative, a questi ragazzi, alla loro bontà, è come se fosse sempre accanto a noi”.
“Questa giornata – ha scandito papà Peppino – la dedichiamo anche ad Anna Rosa Tarantino, l’84enne innocente che ha perso la vita qui nella vostra città sempre per colpa della criminalità organizzata. Bitonto la conosco molto bene. È una città bellissima, piena di storia e tanta cultura. Non lasciate che siano gli altri a prendersela”. E il signor Fazio non è nuovo a queste parole così forti per la nostra città (le ha evidenziate anche due mesi fa http://bit.ly/2lvCSea).
Michele e Anna, allora. Due generazioni diverse accomunate da un tristissimo e tragico destino. Figlio di tutti, il primo. Nonnina per tutti, la seconda.
Il secondo momento toccante è lo scoprimento della targa. Nome incancellabile e indimenticabile: Michele Fazio, per l’appunto. A lui è dedicata l’aula multimediale, e a lui un gruppo di ragazzi dell’istituto sta portando avanti un lavoro certosino e fatto con cura maniacale che sarà pronto nelle prossime settimane, e che si chiama “Michele, uno di noi”.
“Michele, con questa targa e intitolazione, torna tra i banchi di scuola – è la commozione di Giovanna Palmulli, dirigente scolastico del “Volta-De Gemmis”, nonché docente di lettere nella stessa scuola che all’epoca frequentava Michele – e vorrei sottolineare anche la grande vicinanza delle forze dell’ordine in quello che quotidianamente facciamo”.
E ieri, nella scuola che dal 2008 è stato individuata come Polo della legalità, c’erano anche loro. I vertici del locale Commissariato di Pubblica sicurezza. Carabinieri. Tenenza della Finanza. Polizia municipale. E proprio il comandante dei vigili urbani, Gaetano Paciullo, ha invitato i ragazzi ad avere coraggio di denunciare e parlare dinanzi a certi fenomeni, oltre ad arricchirsi di bellezze. Che, per fortuna, nella città dell’olio e del sollievo, non mancano.
Presenti anche altre istituzioni, quelle politiche. L’assessore comunale al Welfare Gaetano De Palma, enfatizzatore del progetto di antimafia sociale che da Palazzo Gentile hanno iniziato, proprio con l’IISS “Volta-De Gemmis” da qualche settimana, e Silvestro delle Foglie, consigliere comunale barese, segretario del locale Partito democratico, nonché rappresentante di Avviso Pubblico.
E per un buon profumo di legalità non poteva mancare la sezione cittadina di Libera, nella persona del presidente Vincenzo Brascia. Ha ricordato un’altra disgrazia: il senso di oblio e di dimenticanza alla quale sono stati costretti, negli anni, le 63 vittime pugliesi di mafia.
Tra le quali ci sono anche Michele e la nostra Anna Rosa. Non dimentichiamolo mai…