Hanno quasi un secolo di storia. Furono installati in epoca fascista e oggi sono in disuso, consumati dall’incuria e dalla ruggine che, qualche anno fa, ha anche provocato la caduta di un pezzo sulla piazza, fortunatamente senza coinvolgere persone. Non solo. Oltre ad essere alla mercè del tempo, sono anche vittime della maleducazione e dell’inciviltà.
Stiamo parlando dei vecchi lampioni di piazza Marconi. La loro lunga storia è testimoniata dalla scritta, impressa alla sua base, sulla superficie metallica, “Fonderia delle cure Giovanni di F.Berta-Firenze”.
La Fonderia delle Cure era una storica azienda metallurgica, fondata nel 1865 a Firenze da Giuseppe Berta e chiusa definitivamente nel 1978. Alla denominazione iniziale fu aggiunto il nome di Giovanni Francesco Berta, dopo la sua uccisione nel 1921. Militante fascista, Giovanni fu assalito, ucciso e gettato nel fiume da un gruppo di comunisti, mentre era in bicicletta su uno dei ponti sul fiume Arno, l’allora Ponte Sospeso, oggi Ponte alla Vittoria. La sua figura assunse un ruolo importante durante il fascismo, in quanto fu, agli occhi del regime, un martire della rivoluzione fascista. Ma, dal dopoguerra in poi, il suo nome fu cancellato da monumenti, edifici e vie, salvo poche eccezioni tuttora esistenti.
Oggi, quei lampioni quasi centenari, il cui interno è aperto e vuoto, sono usati come pattumiera dove gettare rifiuti che, poi, difficilmente vengono rimossi.