Dal 7 al 12 novembre 2022, nell’ambito del progetto Erasmus Plus KA2, dal titolo “LOCAL EVENT-EUROPEAN IMPACT: LOCAL HISTORY IN EUROPEAN CONTEXT”, per il Liceo Amaldi di Bitetto si è svolta la terza mobilità avente per destinazione Bucarest. Il progetto, cui partecipano Italia, Romania, Slovacchia (scuola capofila), Finlandia e Spagna, si basa sul racconto degli eventi storici delle singole nazioni, che hanno avuto maggiore risonanza nella storia europea del secolo scorso, contribuendo a determinarne la fisionomia politica, economica, sociale e civile attuale. E per noi Italiani – è appena il caso di rammentarlo – non c’è storia più concreta e spontanea che parli dell’Italia e dell’Europa di quella combattuta e custodita nella loro memoria dai partigiani. Storia europea, dunque, costruita nel tempo sui due valori, solo apparentemente contrastanti perché in realtà fondanti, di molteplicità e unità, di diversità e identità.
La narrazione delle esperienze storiche e belliche locali dei Paesi europei coinvolti nel progetto, che hanno portato alla realizzazione di un sogno, quello della pace, presentate attraverso foto, lettura di testimonianze, recupero di armi, munizioni, attrezzature varie e indumenti adoperati dai soldati, ha messo in evidenza che, al di là delle linee di demarcazione geografica stabilite, i conflitti tra popoli e tra Stati rimandano ai nostri occhi sempre le stesse immagini di volti devastati dal dolore, dalla paura, dalla fame, dalla disperazione. L’obiettivo primario conseguito dagli studenti, pur partendo da punti di vista e di ricerca distinti sugli effetti degli eventi locali sulla storia europea, è stato dunque rimarcare che per ricostruire saldamente quell’ideale di pace, libertà, democrazia, uguaglianza delle singole nazioni europee è necessario che quel sogno superi i confini dell’identità nazionale perché divenga il progetto permanente e condiviso di un’identità europea. E oggi che viviamo un momento critico della Storia è ancora più utile evidenziare l’importanza di tale consapevolezza che ci tiene uniti in quanto europei e ci permette di godere dei successi raggiunti insieme.
Ma vediamo di ricostruire le tappe culturali più salienti della mobilità a Bucarest. È stata un’esperienza indimenticabile per la calorosa accoglienza del Paese ospitante, dalle attività svolte a scuola la mattina, effettuate utilizzando ambienti ampi, dinamici e digitalizzati in grado di stimolare la formazione e l’apprendimento attivo dei giovani, alle attività pomeridiane dedicate essenzialmente alle visite di musei e castelli. Tra queste particolarmente suggestivo il tour dei castelli della Transilvania, passando per la città di Sinaia. In questo luogo da fiaba tutti siamo stati letteralmente affascinati dal meraviglioso Castello di Peles, sede estiva del re Carlo I, con le sue innumerevoli stanze finemente adornate e arredate, su cui spicca il Salone d’ingresso con le pareti e le balaustre in legno intarsiato e il soffitto in vetro colorato, e dal più “modesto”, ma altrettanto incantevole, Castello di Cantacuzino con il panorama mozzafiato delle montagne innevate che si stagliano di fronte, oggi sempre più destinato a feste private e set cinematografici. Una storia diversa, anche se legata sempre al governo politico della Romania, è quella raccontata dallo splendido Museo Palazzo Cotroceni a Bucarest, con la sontuosa scalinata in marmo e il Salone dei fiori che ospita un imponente candelabro di cristallo e un bellissimo pianoforte a coda dipinto a mano. E che dire ancora della visita presso la lussuosa Villa di Ceausescu, simbolo di una ricchezza che stride con la miseria del più vasto popolo negli anni del comunismo rumeno?
Al di là di questi momenti di aggregazione organizzati dalla scuola ospitante, i nostri ragazzi insieme agli studenti dei vari Paesi partners (spagnoli e rumeni soprattutto) hanno avuto poi la possibilità di trascorrere il tempo libero in attività extrascolastiche amene, come la visita alla libreria Carturesti o la passeggiata nel centro storico e lungo il lago artificiale più grande di Bucarest, che hanno favorito la socializzazione, le competenze linguistico-comunicative, la capacità di adattarsi a situazioni nuove, imparando a gestirsi e a prendere decisioni in autonomia e hanno permesso di apprezzare anche la cultura gastronomica del luogo.
A questo punto non resta che darci appuntamento alla prossima mobilità, certi che questo progetto Local History in European context ricordi agli studenti quali sono i valori essenziali ed imprescindibili su cui si basano il presente e il futuro dell’Europa.