“È una batosta tremenda – aggiunge – che azzera la grande lotta degli agricoltori ormai in ginocchio. Ci sentiamo tutti traditi dalle istituzioni che, dopo essere state richiamate alle loro responsabilità, si erano impegnate a garantire misure concrete per risollevare il nostro settore primario, piegato da un cataclisma senza precedenti che ha divorato quasi l’intero raccolto. E mi riferisco sia al Governo regionale, perché se avesse provveduto a tempo debito a richiedere la declaratoria dello stato di calamità, non ci troveremmo in questo baratro, sia a quello nazionale che non ha mantenuto le promesse”.
“Nessun decreto, non un euro per le nostre aziende agricole, per gli operai fermi, per i frantoi chiusi. Siamo sconcertati e amareggiati, ma non ci sentiamo sconfitti. La nostra battaglia, iniziata già ad aprile 2018 a colpi di interrogazioni, mozioni, audizioni e iniziative sui territori al fianco del mondo agricolo, andrà avanti e sarà anzi più aspra, finché non avremo ottenuto giustizia”, conclude Damascelli.