Emigrazione nella vicina Bari – PalaLaforgia del Quartiere San Paolo, per la precisione – a parte, la maggiore novità targata Futsal Bitonto 2024/2025 è senz’altro rappresentata dalla guida tecnica, passata quest’estate nelle sapienti mani di mister Domenico Lodispoto.
L’arrivo dell’allenatore di Margherita di Savoia ha mandato in archivio l’era Di Bari, alla quale l’universo neroverde ha legato tantissime soddisfazioni nonché momenti indimenticabili della sua relativamente breve (ma tremendamente intensa) storia sportiva.
Il curriculum del trainer margheritano parla da sé: con la “sua” Salinis, dalla C1 a ben quattro piazzamenti consecutivi nelle prime nove posizioni dell’A2 “unica”, tra il 2011 e il 2017; poi le esperienze quasi sempre molto positive sulle panchine di Sammichele, Canosa e Capurso.
A parlare ancor di più e meglio di mister Lodispoto, tuttavia, ci stanno pensando i suoi primi mesi al comando delle operazioni neroverdi, infatti i Leoncelli sono partiti davvero forte in campionato con sei vittorie, un pareggio e due sconfitte, che si traducono nella momentanea seconda piazza in classifica, ad appena un punto dalla battistrada Soverato.
Ma non è solo una questione di numeri e graduatorie, perché è apparso subito evidente anche il feeling, l’inserimento, l’attaccamento dello stesso tecnico classe ’81 nei confronti dell’ambiente-famiglia, della piazza, dei nostri colori…
Sportivi bitontini, a voi, Domenico Lodispoto.
Mister, a due match dalla fine del girone d’andata, un tuo bilancio personale di quanto finora realizzato dalla squadra. La classifica è scintillante, ma te lo chiediamo lo stesso: soddisfatto al 100% o si poteva addirittura fare meglio…?
“Mancano due partite molto complicate contro due squadre che, a differenza di quanto dica la classifica, sono difficili da affrontare. Abbiamo questa piccola sosta per ricaricare le batterie, dopo nove gare durante le quali abbiamo speso molte energie. La classifica in questo momento dice che ci sono otto squadre in nove punti, a dimostrazione della difficoltà di questo girone e del livellamento dello stesso. Sono soddisfatto del lavoro che stiamo facendo, senza dimenticare da dove e come siamo partiti. Sicuramente si può fare sempre meglio, ma prima di fare alcune considerazioni sarebbe il caso di aspettare le prossime due partite, poi saprò darvi una risposta certa…”.
Cinque vittorie su cinque partite disputate in casa, miglior attacco e ben tre giocatori piazzati fra i primi cinque top scorer del girone. Da perfezionista quale sei, dove si dovrebbe salire di rendimento per continuare a volare?
“Abbiamo un potenziale offensivo molto proficuo, che però alcune volte si bilancia con delle distrazioni difensive che ci complicano le partite ed alcune le abbiamo anche perse per queste disattenzioni. Dobbiamo rimanere con i piedi per terra perché la strada è molto lunga. Non abbiamo obiettivi dichiarati e per il momento ci godiamo quello che viene e che ci siamo guadagnati con il lavoro settimanale”.
A proposito dell’en plein casalingo con cui si è chiuso anzitempo il 2024 agonistico tra le mura amiche (l’ultimo match dell’anno sarà ad Acri, il 21 dicembre, ndr), quali reputi i motivi di un simile curriculum al “PalaLaforgia”?
“Non giocare nella propria città è un enorme sacrificio per tante componenti, anche e soprattutto per i nostri tifosi che, nonostante ciò, fanno sentire sempre la loro presenza nelle gare casalinghe e – ti dirò – anche fuori casa (vedi Monopoli), dove ci hanno seguito in tanti. Sicuramente il senso di queste vittorie è da condividere con loro perché ci fanno sentire a casa pur non giocando a Bitonto. Il merito principale è invece dei ragazzi che sono i veri protagonisti in campo, bravi a calarsi immediatamente nella nuova gestione tecnica e, contestualmente, nella nuova casa che ci ospita per questo campionato”.
Da tecnico “maniaco dei particolari”, qual è stata per te la partita perfetta (se può esistere la perfezione…) disputata dai tuoi ragazzi in queste prime nove giornate di campionato?
“Maniaco dei particolari mi sembra una definizione eccessiva, anche perché con gli strumenti a disposizione non possiamo pretendere più di quello che già facciamo; non ti nascondo tuttavia che mi piace prendere informazioni sui nostri avversari e cercare di trasmettere qualcosa di utile alla squadra. La partita perfetta non esiste, ma posso tranquillamente affermare che abbiamo disputato ottime gare in occasione di alcune sconfitte, a differenza di altre partite vinte pur non esprimendoci al meglio…”.
Sappiamo bene che voi allenatori non amate parlare dei singoli, infatti ti chiediamo solo se c’è stato un giocatore, tra coloro i quali non avevi mai allenato in precedenza, che ti ha positivamente sorpreso e perché.
“Sono rimasto sorpreso da tutti per l’abnegazione verso il lavoro che hanno, per l’attaccamento che mi stanno trasmettendo alla città di Bitonto ed alla società Futsal Bitonto. Un nome che rispecchia le caratteristiche appena illustrate è senza dubbio Davide Schettini”.
Ti aspetti qualcosa dal mercato invernale o il roster del Futsal Bitonto è apposto così per il suo condottiero?
“Di questo dovreste parlarne con la società, io sono contento della rosa che ho e lavoro con i giocatori che la società mi mette a disposizione”.
La classifica attuale dice che soltanto il Soverato ci è superiore in questo momento. Avendolo affrontato (sconfitta 7-4 in Calabria, ndr) e avendo ormai un quadro abbastanza complessivo del campo partenti, credi siano loro la squadra da battere?
“In virtù di quello che ho detto in precedenza sulla classifica corta, credo che al momento non ci sia una favorita secca per la vittoria finale. Sicuramente con il mercato e qualche movimento già avvenuto, ci sarà il ritorno di alcune squadre partite con ben altri progetti. Al momento, il Soverato è la squadra da battere e non lo dico io, ma la classifica”.
Chiudiamo con una domanda “ambientale”. Le note vicissitudini legate alle strutture sportive bitontine non ti stanno permettendo di vivere al massimo la nostra città, andando di scena al Quartiere San Paolo di Bari sia gli allenamenti che le partite ufficiali. Nonostante la particolare situazione, hai avuto comunque modo di cogliere/apprezzare qualcosa della nostra città e dei suoi sportivi?
“Escludendo le prime due settimane di preparazione non ho avuto modo di frequentare Bitonto, ma quanto visto già mi è bastato per capire che si tratta di una piazza meritevole di importanti soddisfazioni, perché la gente è molto legata al suo territorio ed è vicina alle vicende sportive della propria città. Ho giocato da avversario presso la vecchia struttura (il PalaBorsellino, ndr) e sono state sempre partite molto intense pur sempre all’insegna della giusta sportività. Il Quartiere San Paolo ci ha accolto benissimo, va detto, ci sono tanti ragazzi che vengono a vedere le nostre partite il sabato e questo non può che renderci felici”.