“L’ennesimo furto nel nostro ex ospedale. Incuria e abbandono, da ogni punto di vista. Ora basta”. Tuona così l’ex consigliere regionale Domenico Damascelli. Lunedì notte alcuni malfattori hanno fatto l’ennesima irruzione all’interno degli uffici collocati al piano terra del Presidio Territoriale di Assistenza e si sono introdotti indisturbati negli ambienti dell’Adi. Hanno portato via un hard disk esterno da un computer, un monitor e hanno comodamente rubato la Fiat Panda aziendale, situata nel parcheggio interno, dopo aver preso dalla bacheca le chiavi del veicolo. “La struttura è diventata preda quotidiana per i banditi che entrano ed escono a loro piacimento – ha rincarato Damascelli -: l’ultimo furto, prima di ieri, si è verificato a metà ottobre, quando i dipendenti oltre a vedersi i propri armadietti divelti e depredati di quei pochi effetti personali, si sono trovati anche a ripulire qualcosa di indecente”. Una situazione “aberrante – la definisce l’ex consigliere regionale – a cui si aggiunge anche la vicenda relativa a ben cinque stanze di medici chiuse, perché risultano perdite e infiltrazioni dai tetti. La risposta che hanno ricevuto i professionisti è che non ci sono abbastanza soldi per intervenire. Peccato che, proprio qualche settimana fa, la Asl Bari ha approvato un piano di investimenti da 8 milioni di euro per attività di riqualificazione e messa in sicurezza delle strutture sanitarie, nonché per l’acquisto di macchinari e attrezzature. Ahimè – sottolinea Damascelli-, in questi finanziamenti di Bitonto pare che non ci sia nemmeno l’ombra, così come non c’è su ombra di impegno e difesa dei servizi sanitari da parte di quei candidati consiglieri regionali che hanno raccolto voti nella nostra città e poi sono spariti senza mai farsi più rivedere”. E Damascelli affonda: “È inconcepibile che una struttura sanitaria sia abbandonata a se stessa, che non ci sia una vigilanza H24 per tutelare utenti e personale, consentendo a chiunque di entrare, uscire, compiere reati, agire indisturbati, senza controlli e come se niente fosse. È assurdo – aggiunge – che un medico non possa svolgere in modo regolare l’attività professionale perché gli ambulatori sono inutilizzabili a causa di lavori strutturali che non vengono ancora effettuati”.
Per questo, “chiediamo ai vertici di Asl Bari di prevedere un’attività di vigilanza sia di giorno che di notte, per regolare e controllare i flussi degli utenti che accedono alla struttura territoriale a qualsiasi ora oltreché essere di supporto agli ambulatori, al punto di primo intervento e alla guardia medica – ha concluso Damascelli -. Una volta per tutte la Regione chiarisca quali siano piani per il nostro Presidio Territoriale di Assistenza, ammesso che ci siano. A cominciare dalla riapertura dell’Udt, unità di degenza territoriale, dove i medici di medicina generale ricoveravano i propri pazienti per assicurare loro assistenza sanitaria h24, chiusa con la motivazione del covid nel 2020 e mai più riaperta. E la casa della salute tante volte sbandierata e mai realizzata che fine ha fatto? I cittadini hanno diritto a ricevere cura e assistenza in una struttura efficiente e sicura”.
“L’ennesimo furto nel nostro ex ospedale. Incuria e abbandono, da ogni punto di vista. Ora basta”. Tuona così l’ex consigliere regionale Domenico Damascelli. Lunedì notte alcuni malfattori hanno fatto l’ennesima irruzione all’interno degli uffici collocati al piano terra del Presidio Territoriale di Assistenza e si sono introdotti indisturbati negli ambienti dell’Adi. Hanno portato via un hard disk esterno da un computer, un monitor e hanno comodamente rubato la Fiat Panda aziendale, situata nel parcheggio interno, dopo aver preso dalla bacheca le chiavi del veicolo. “La struttura è diventata preda quotidiana per i banditi che entrano ed escono a loro piacimento – ha rincarato Damascelli -: l’ultimo furto, prima di ieri, si è verificato a metà ottobre, quando i dipendenti oltre a vedersi i propri armadietti divelti e depredati di quei pochi effetti personali, si sono trovati anche a ripulire qualcosa di indecente”. Una situazione “aberrante – la definisce l’ex consigliere regionale – a cui si aggiunge anche la vicenda relativa a ben cinque stanze di medici chiuse, perché risultano perdite e infiltrazioni dai tetti. La risposta che hanno ricevuto i professionisti è che non ci sono abbastanza soldi per intervenire. Peccato che, proprio qualche settimana fa, la Asl Bari ha approvato un piano di investimenti da 8 milioni di euro per attività di riqualificazione e messa in sicurezza delle strutture sanitarie, nonché per l’acquisto di macchinari e attrezzature. Ahimè – sottolinea Damascelli-, in questi finanziamenti di Bitonto pare che non ci sia nemmeno l’ombra, così come non c’è su ombra di impegno e difesa dei servizi sanitari da parte di quei candidati consiglieri regionali che hanno raccolto voti nella nostra città e poi sono spariti senza mai farsi più rivedere”. E Damascelli affonda: “È inconcepibile che una struttura sanitaria sia abbandonata a se stessa, che non ci sia una vigilanza H24 per tutelare utenti e personale, consentendo a chiunque di entrare, uscire, compiere reati, agire indisturbati, senza controlli e come se niente fosse. È assurdo – aggiunge – che un medico non possa svolgere in modo regolare l’attività professionale perché gli ambulatori sono inutilizzabili a causa di lavori strutturali che non vengono ancora effettuati”.
Per questo, “chiediamo ai vertici di Asl Bari di prevedere un’attività di vigilanza sia di giorno che di notte, per regolare e controllare i flussi degli utenti che accedono alla struttura territoriale a qualsiasi ora oltreché essere di supporto agli ambulatori, al punto di primo intervento e alla guardia medica – ha concluso Damascelli -. Una volta per tutte la Regione chiarisca quali siano piani per il nostro Presidio Territoriale di Assistenza, ammesso che ci siano. A cominciare dalla riapertura dell’Udt, unità di degenza territoriale, dove i medici di medicina generale ricoveravano i propri pazienti per assicurare loro assistenza sanitaria h24, chiusa con la motivazione del covid nel 2020 e mai più riaperta. E la casa della salute tante volte sbandierata e mai realizzata che fine ha fatto? I cittadini hanno diritto a ricevere cura e assistenza in una struttura efficiente e sicura”.
“L’ennesimo furto nel nostro ex ospedale. Incuria e abbandono, da ogni punto di vista. Ora basta”. Tuona così l’ex consigliere regionale Domenico Damascelli. Lunedì notte alcuni malfattori hanno fatto l’ennesima irruzione all’interno degli uffici collocati al piano terra del Presidio Territoriale di Assistenza e si sono introdotti indisturbati negli ambienti dell’Adi. Hanno portato via un hard disk esterno da un computer, un monitor e hanno comodamente rubato la Fiat Panda aziendale, situata nel parcheggio interno, dopo aver preso dalla bacheca le chiavi del veicolo. “La struttura è diventata preda quotidiana per i banditi che entrano ed escono a loro piacimento – ha rincarato Damascelli -: l’ultimo furto, prima di ieri, si è verificato a metà ottobre, quando i dipendenti oltre a vedersi i propri armadietti divelti e depredati di quei pochi effetti personali, si sono trovati anche a ripulire qualcosa di indecente”. Una situazione “aberrante – la definisce l’ex consigliere regionale – a cui si aggiunge anche la vicenda relativa a ben cinque stanze di medici chiuse, perché risultano perdite e infiltrazioni dai tetti. La risposta che hanno ricevuto i professionisti è che non ci sono abbastanza soldi per intervenire. Peccato che, proprio qualche settimana fa, la Asl Bari ha approvato un piano di investimenti da 8 milioni di euro per attività di riqualificazione e messa in sicurezza delle strutture sanitarie, nonché per l’acquisto di macchinari e attrezzature. Ahimè – sottolinea Damascelli-, in questi finanziamenti di Bitonto pare che non ci sia nemmeno l’ombra, così come non c’è su ombra di impegno e difesa dei servizi sanitari da parte di quei candidati consiglieri regionali che hanno raccolto voti nella nostra città e poi sono spariti senza mai farsi più rivedere”. E Damascelli affonda: “È inconcepibile che una struttura sanitaria sia abbandonata a se stessa, che non ci sia una vigilanza H24 per tutelare utenti e personale, consentendo a chiunque di entrare, uscire, compiere reati, agire indisturbati, senza controlli e come se niente fosse. È assurdo – aggiunge – che un medico non possa svolgere in modo regolare l’attività professionale perché gli ambulatori sono inutilizzabili a causa di lavori strutturali che non vengono ancora effettuati”.
Per questo, “chiediamo ai vertici di Asl Bari di prevedere un’attività di vigilanza sia di giorno che di notte, per regolare e controllare i flussi degli utenti che accedono alla struttura territoriale a qualsiasi ora oltreché essere di supporto agli ambulatori, al punto di primo intervento e alla guardia medica – ha concluso Damascelli -. Una volta per tutte la Regione chiarisca quali siano piani per il nostro Presidio Territoriale di Assistenza, ammesso che ci siano. A cominciare dalla riapertura dell’Udt, unità di degenza territoriale, dove i medici di medicina generale ricoveravano i propri pazienti per assicurare loro assistenza sanitaria h24, chiusa con la motivazione del covid nel 2020 e mai più riaperta. E la casa della salute tante volte sbandierata e mai realizzata che fine ha fatto? I cittadini hanno diritto a ricevere cura e assistenza in una struttura efficiente e sicura”.
“L’ennesimo furto nel nostro ex ospedale. Incuria e abbandono, da ogni punto di vista. Ora basta”. Tuona così l’ex consigliere regionale Domenico Damascelli. Lunedì notte alcuni malfattori hanno fatto l’ennesima irruzione all’interno degli uffici collocati al piano terra del Presidio Territoriale di Assistenza e si sono introdotti indisturbati negli ambienti dell’Adi. Hanno portato via un hard disk esterno da un computer, un monitor e hanno comodamente rubato la Fiat Panda aziendale, situata nel parcheggio interno, dopo aver preso dalla bacheca le chiavi del veicolo. “La struttura è diventata preda quotidiana per i banditi che entrano ed escono a loro piacimento – ha rincarato Damascelli -: l’ultimo furto, prima di ieri, si è verificato a metà ottobre, quando i dipendenti oltre a vedersi i propri armadietti divelti e depredati di quei pochi effetti personali, si sono trovati anche a ripulire qualcosa di indecente”. Una situazione “aberrante – la definisce l’ex consigliere regionale – a cui si aggiunge anche la vicenda relativa a ben cinque stanze di medici chiuse, perché risultano perdite e infiltrazioni dai tetti. La risposta che hanno ricevuto i professionisti è che non ci sono abbastanza soldi per intervenire. Peccato che, proprio qualche settimana fa, la Asl Bari ha approvato un piano di investimenti da 8 milioni di euro per attività di riqualificazione e messa in sicurezza delle strutture sanitarie, nonché per l’acquisto di macchinari e attrezzature. Ahimè – sottolinea Damascelli-, in questi finanziamenti di Bitonto pare che non ci sia nemmeno l’ombra, così come non c’è su ombra di impegno e difesa dei servizi sanitari da parte di quei candidati consiglieri regionali che hanno raccolto voti nella nostra città e poi sono spariti senza mai farsi più rivedere”. E Damascelli affonda: “È inconcepibile che una struttura sanitaria sia abbandonata a se stessa, che non ci sia una vigilanza H24 per tutelare utenti e personale, consentendo a chiunque di entrare, uscire, compiere reati, agire indisturbati, senza controlli e come se niente fosse. È assurdo – aggiunge – che un medico non possa svolgere in modo regolare l’attività professionale perché gli ambulatori sono inutilizzabili a causa di lavori strutturali che non vengono ancora effettuati”.
Per questo, “chiediamo ai vertici di Asl Bari di prevedere un’attività di vigilanza sia di giorno che di notte, per regolare e controllare i flussi degli utenti che accedono alla struttura territoriale a qualsiasi ora oltreché essere di supporto agli ambulatori, al punto di primo intervento e alla guardia medica – ha concluso Damascelli -. Una volta per tutte la Regione chiarisca quali siano piani per il nostro Presidio Territoriale di Assistenza, ammesso che ci siano. A cominciare dalla riapertura dell’Udt, unità di degenza territoriale, dove i medici di medicina generale ricoveravano i propri pazienti per assicurare loro assistenza sanitaria h24, chiusa con la motivazione del covid nel 2020 e mai più riaperta. E la casa della salute tante volte sbandierata e mai realizzata che fine ha fatto? I cittadini hanno diritto a ricevere cura e assistenza in una struttura efficiente e sicura”.