Da Sinistra Italiana Bitonto riceviamo e pubblichiamo:
Stiamo assistendo a discussioni tra associazioni in materia di diritto ambientale.
Ovviamente, il tema, attualissimo, è quello della discarica FER.LIVE.
A dire il vero siamo compiaciuti che la discussione porti ad un confronto su argomenti come la tutela dell’ambiente. Ogni discussione alimenta la conoscenza.
Il codice dell’ambiente, purtroppo, non offre una facile lettura.
Per le discariche, ad esempio, esistono altre norme che si associano al codice dell’ambiente che rendono complicata l’analisi da parte dei non addetti dei lavori delle procedure in corso presso le autorità competenti.
Ben venga, dunque, il confronto, se finalizzato ad atti o azioni concrete che non mettano in discussione il corretto percorso intrapreso da parte di chi è legittimato dalla legge, leggasi amministrazioni locali, ad opporsi ad una ulteriore pressione sul nostro delicato ecosistema.
Le inesattezze contenute negli atti amministrativi della pubblica amministrazione possono inficiare la validità del medesimo provvedimento.
Orbene, non vogliamo disquisire sulle corrette forme di pubblicità che la pubblica amministrazione deve garantire per la consultazione dei documenti, ma si rileva che nessuno, al momento, ha prestato attenzione a verificare se la Città Metropolitana di Bari ha effettivamente garantito quanto previsto dall’art. 29 quater, comma 2 del codice dell’ambiente.
La Città Metropolitana di Bari, infatti, ha recentemente modificato il proprio sito web, dimenticando, a quanto sembra, di attivare il link da cui attingere alla documentazione non coperta da segreto industriale, ovvero non dando evidenza della presenza di una apposita sezione della pagina web, dove chiunque potrebbe prendere visione della domanda depositata dalla FER.LIVE.
A rigore di norma, sul sito internet delle autorità competenti devono essere pubblicate anche le decisioni, compreso l’eventuale verbale conclusivo della conferenza di servizi, nonché le osservazioni pervenute dalle autorità competenti in materia ambientale, come ad esempio la deliberazione del consiglio comunale con la quale Bitonto si è opposta alla realizzazione e gestione della discarica in località Colaianni.
Qualora fosse confermata, è questa la condizione che lede il diritto di una intera popolazione ad essere messa nelle condizioni di informarsi ed eventualmente di partecipare al procedimento anche con l’aiuto di quelle associazioni riconosciute portatrici di interessi collettivi.
Dunque, annotiamo questa discrasia rispetto al contenuto della normativa.
Sinistra Italiana Bitonto resta vigile come sempre sulla vicenda e auspica di ritrovare una sinergia con chi ritiene utile il confronto con il nostro gruppo politico (sinistraitaliana.bitonto@gmail.com).