Diciamolo subito, chiaramente: nessuno mai si è illuso che possa tornare ad essere quello di una volta, il nostro ormai ex ospedale. Tuttavia, non reputiamo affatto giusto né umano, specie nell’anno Domini 2024, che versi in una condizione di mestizia e abbandono, come sta capitando in questi ultimi tempi. Dal momento che, è bene non dimenticarlo mai, nella struttura di Via Comez, lavorano ancora tante lodevoli professionalità, che meriterebbero il giusto rispetto che merita chi quotidianamente fa il proprio dovere, non certamente il silenzio dell’indifferenza. Non è accettabile vedere che il già stato nostro nosocomio, porto franco aperto a tutti h24 essendo, sia facile preda per balordi che nottetempo forzano porte, danneggiano gli ambienti, rubano quel che trovano. È inammissibile che queste barbare scorribande restino impunite solo perché non c’è un sistema di guardiania purchessia. Ancora, ci chiediamo: siccome ci fu detto, questa estate, che era una necessità temporanea, è stato ripristinata la presenza del medico sull’ambulanza del 118? L’ultimo odioso oltraggio che gli operatori si sono ritrovati a subire è il furto della panda – peraltro, durante una notte in cui non funzionava il grande cancello elettrico- per il servizio di neuropsichiatria infantile, fondamentale per realizzate gli interventi per l’assistenza domiciliare a pro dei piccoli utenti. Una assurda, dolorosa ferita inferta ad un reparto costituito da esemplari professionisti, che si impegnano con passione e abnegazione per tutta la comunità, sostenendo soprattutto le fragilità che hanno in cura. Che siano garantiti gli standard minimi di sicurezza agli operatori della sanità cittadina, solo questo noi chiediamo, non altro.