“Dopo sopralluoghi quasi giornalieri, dopo interrogazioni, note stampa, tavoli tecnici e incontri istituzionali, ho ritenuto di chiedere un’audizione in Commissione Sanità per sollecitare la Direzione generale dell’Asl Bari e il Distretto socio sanitario Bitonto-Palo del Colle a garantire la piena operatività del Presidio Territoriale di Assistenza di Bitonto, e per suggellare in Commissione gli impegni presi in merito. A cominciare dalla definitiva riconversione dell’ex ospedale attraverso l’impiego degli oltre 5 milioni di euro di fondi europei disponibili per la riqualificazione degli ambienti in abbandono, da utilizzare per nuovi servizi di prossimità o per il potenziamento di quelli già esistenti. Il presidente Emiliano, giova ricordarlo, ha annoverato fra le sue promesse il potenziamento della medicina del territorio e persino il Ministero della Sanità sollecita la Puglia a migliorarla, ma così non è stato affatto. In Commissione ho depositato una relazione con uno schema ben preciso sulle tante criticità da risolvere. Andiamo con ordine: sull’ambulatorio di diabetologia, il direttore del distretto mi ha assicurato che, dal primo settembre, riprenderà il servizio non più in modo precario come ora, ma con un medico strutturato in grado di rispondere alle esigenze degli utenti. Urge un immediato rinforzo della ginecologia, perché il Consultorio è rimasto sguarnito di uno specialista. Per la radiologia, invece, per cui ho fatto diverse segnalazioni sul prossimo pensionamento del medico responsabile, si sta provvedendo alla sostituzione e ad integrare l’organico dei tecnici con un’ulteriore unità. Inoltre ho chiesto la riapertura dell’ambulatorio di pneumologia, chiuso da marzo 2018, e mi è stato garantito che sarà reperito nelle graduatorie un medico specialista per riattivare il servizio. Inoltre, ho chiesto ai vertici Asl di dare attuazione ad una mozione da me proposta e approvata dal Consiglio regionale, affinché tutti i cittadini che si rivolgono ai Punti di primo intervento nei Pta, nei casi di emergenza-urgeza, possano usufruire di prestazioni diagnostiche e specialistiche. Così come ho chiesto la dotazione dell’amplificatore di brillanza nel blocco operatorio, che consentirebbe all’ortopedico di raddoppiare il numero degli interventi. È improcrastinabile anche la sostituzione della ferristica in dotazione, assicurando inoltre quella specifica per la chirurgia plastica e della mano. Non solo, nel Pta bitontino tutta la dotazione organica è insufficiente:oltre agli specialisti degli ambulatori, servirebbero un chirurgo vascolare, un medico anestesista e personale infermieristico e ausiliario. Un altro intervento importante riguarda la Casa della Salute, che ben potrebbe essere organizzata all’interno dei locali inutilizzati del Pta per assicurare la continuità assistenziale dalle 8 alle 20, con i medici di medicina generale. Anche in questo caso ho registrato la condivisione del direttore del distretto e del dg Asl, e verificherò passo passo i prossimi sviluppi. Ho sollecitato inoltre l’istituzione dell’ambulatorio infermieristico. C’è un altro problema serissimo nella struttura ed è quello della sicurezza, che denuncio ormai da tempo: ruberie, furti, atti vandalici, bivacchi notturni. Una situazione insostenibile per pazienti e personale, a cui va garantita sicurezza e salubrità dei luoghi. Continuerò con spirito costruttivo a seguire la questione nell’esclusivo interesse della comunità, pronto a collaborare per raggiungere il tanto agognato potenziamento dei servizi sanitari di prossimità erogati dal Pta, ma anche a pungolare qualora non venga attuato quanto promesso”.