Avicino salutato con piacere e ammirazione la sistemazione delle panchine in pietra in piazza Cavour, perché perfettamente confacenti al grande valore artistico del contesto.
Si sperava che i cittadini apprezzassero e rispettassero le nuove “presenze” nel salotto della nostra città. E, invece, prima scritte oltraggiose del bianco di quelle lapidee sedute (prontamente cancellate, per fortuna), poi addirittura un angolo scheggiato irrimediabilmente.
Ma perché?