Si torna a registrare un episodio di vandalismo a Bitonto. Questa volta, nel mirino di ignoti è entrata la struttura di un defibrillatore esterno automatico in piazza Della Noce. È accaduto, ieri, in pieno giorno e sul posto sono intervenuti gli agenti della polizia locale. Sul pavimento, c’erano i vetri della teca completamente distrutta e poco più avanti è stato ritrovato il dispositivo abbandonato. Un atto ingiustificabile che oggi ha tolto alla comunità la possibilità di avere il primo soccorso in caso di un attacco cardiaco e di salvarsi. Fortunatamente la piazza è videosorvegliata, per questo la speranza è che vengano rintracciati presto i responsabili.
La struttura vandalizzata conteneva il primo defibrillatore esterno automatico installato, nell’ottobre del 2017, a Bitonto grazie all’azione del comitato di quartiere 3 “Nova Via”, presieduto da Bepi Centrone, e dell’associazione “Amici del Cuore Giuseppe Albi”. Con il contributo di questi volontari, della Confraternita dell’Annunziata, della raccolta fondi portata avanti dai commercianti della zona e alla collaborazione dell’amministrazione allora guidata da Michele Abbaticchio è stato raggiunto, almeno in questi anni, l’obiettivo di offrire alla cittadinanza sicurezza attraverso un servizio che potesse diminuire il numero delle vittime di attacchi cardiaci. È questo il risultato del progetto pilota “Bitonto Città cardio-protetta” destinato a portare altri defibrillatori in punti nevralgici e strategici della città. E così è stato. Sono del tipo semiautomatico, adatti all’utilizzo da parte di personale non sanitario, che abbia, però, seguito un corso di formazione: una voce registrata guida l’utente in tutte le manovre da compiere prima di attivare la scarica elettrica. Gli apparecchi monitorano i parametri vitali. Nel kit sono comprese due piastre, una per gli adulti ed una per i bambini (con peso fino a venticinque chilogrammi). Il dispositivo di piazza Della Noce una volta, allora, donato dalla presente associazione è diventato patrimonio del Comune. Pare che da un controllo effettuato, però, sia risultato inutilizzabile, non si sa da quanto tempo fosse accesa una spia rossa. Sorgerebbe spontaneo il chiedersi chi si occupa della manutenzione ordinaria e straordinaria di questi dispositivi e se in città, oltre a mancarne oggi già uno per via di un atto vandalico, siano fuori uso altri. Sarebbe una problematica da risolvere per evitare di incorrere in notizie ben più spiacevoli.