Forse, non c’è dolore più grande. Portare in grembo un cucciolo anelante vita ed un ordigno mascherato da ananas che ti infliggerà la morte. Il tutto e il nulla, contemporaneamente. Solo l’uomo è il mostro in grado di realizzare crudeltà così abominevoli. Mani buie e torve fanno ingollare il frutto esiziale alla dolce madre. Che, d’improvviso, sente esplodere dentro un incendio. È la fine. Una ferita invisibile la squassa. Piange e corre attraverso la città. Non sfiora nessuno, lo fa per rispetto, lei. Si tuffa trafelata in uno specchio d’acqua sperando che possa lenire il dolore. Trema d’amore e chiude gli occhi disperata quando sente che anche il suo piccolo non ce la fa più. Un artista sublime, Domenico Velletri, e un poeta sensibile e vero, Vincenzo Mastropirro, danno voce a questo strazio senza fine. Il primo dipinge una storia di violenza inaccettabile nei confronti della natura e dona immagini alle parole del secondo: “Boom!!
ti piace l’ananas?
ecco, ti dono il mio cuore
un cuore dolcissimo.
è buona mangia
mastica, so che ti piace
ti piace da morire.
danne un po’ al tuo cucciolo
piacerà anche a lui
dai che ridiamo un po’.
ti ringrazio piccolo uomo
grazie per come sei buono
scoppio d’amore per te.
Boom!!”.
Nell’ossimorico e ingannevole contrasto fra dolce e amaro si svolge la menzogna assassina di questa vita, che presenta per santi i diavoli che ghignano sadici. Le parole sono il velo fallace e insieme il grimaldello per scoprire la verità. E, in questo macabro valzer, ci rimettono sempre i più fragili. Gli indifesi. I puri di cuore. E l’uomo è la bestia più pericolosa, perché compie il male consapevolmente, al punto da ammazzare una madre, che è sacra in ogni angolo di mondo. No, non ci sarà aurora al termine di questa notte infinita dell’umanità…