«Per fare tutto ci vuole un fiore» cantava Sergio Endrigo. E forse è bastato davvero un fiore per fare bella Bitonto, per renderla più a colori, in una esplosione di vitalità e gioia natalizia. A chiamare a raccolta commercianti e cittadini, specie del centro storico, è stato Michele Castellano, libero cittadino, con la passione per il giardinaggio. Ciclamini, fiocchi rossi, decorazioni, luci sugli alberi ad ogni angolo, ma anche piccoli presepi sospesi e ruote di vecchie bici decorate con le parole «Amore, felicità, pace». Questi ultimi elementi sono spuntati proprio nei vicoli – tra via sant’Andrea e via le Marteri – dove, quattro anni fa, fu barbaramente uccisa l’84enne Anna Rosa Tarantino, vittima innocente di mafia. «È tornata la vita, la vicinanza, la bellezza non solo lì, ma in tutte le strade del borgo antico – ha raccontato Michele -. Ciò che abbiamo creato è un movimento positivo: grazie a donazioni spontanee dei cittadini, siamo riusciti ad addobbare e a dare un vero respiro natalizio». Il percorso, inoltre, viene segnato dalle cosiddette «Strade dei fiori» (anche questa una bella intuizione di Castellano), che si snodano lungo tutto il grande borgo antico. Si parte dalla “I strada dei fiori” in piazzetta fratelli Bandiera, per proseguire sotto l’insenatura di Arco Galliani, vico La Lucertola, vico san Paolo, fino ad arrivare dinanzi al maestoso Teatro Comunale “Traetta” e all’adiacente vico santa Lucia. Il percorso continua su corte Giovanni De Ferraris per culminare nella “VII Strada dei fiori e del Natale” in via sant’Andrea. Ad un tiro di schioppo di qui, poi c’è la «Casa dei fiori» in via Francesco Ambrosio. «Un’intuizione che mi auguro si moltiplichi in molte altre vie del centro, grazie alla passione dei cittadini che si stanno di nuovo innamorando della città e sono i primi, adesso, ad impegnarsi perché la bellezza diventi contagiosa – ha concluso Michele -. Tutti danno il loro contributo: il falegname che dona un pezzo di legno, una galleria d’arte che incide le targhe, i bitontini che comprano un fiore. Abbiamo interpretato davvero il segno più puro del Natale. Invitiamo tutti a venirci a trovare».