Dovranno scontare una condanna da due anni e due mesi di reclusione le quattro persone accusate di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso nei confronti dei titolari di un centro scommesse del quartiere Libertà di Bari.
Questa la pena inflitta dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Bari, Antonella Cafagna, ai bitontini Paolo Caputo di 53 anni e a Paolo Mena di 32 e ai baresi Giuseppe Carchedi di 47 anni e Angelo Caputo di 38, arrestati a marzo 2023 a seguito delle indagini seguite alle denunce delle vittime.
I fatti contestati ai quattro, che avevano scelto di essere giudicati con rito abbreviato, risalirebbero al novembre 2022, quando si sarebbero recati nel centro scommesse e avrebbero minacciato il fratello del titolare e una dipendente. “Domani fammi trovare cinque, altrimenti trovi chiuso. Dovete avere paura” la frase che, come si legge nelle carte dell’accusa, sarebbe stata proferita dai quattro.
In particolare, secondo la Procura, i quattro avrebbero agito con metodo mafioso per la “particolare insistenza e spregiudicatezza nei confronti delle vittime, dall’aver agito a volto scoperto, in pieno giorno, in locale aperto al pubblico e frequentato normalmente da altri avventori”. Condotte che, nelle vittime, (“già fatte oggetto in particolare di analoghe richieste estorsive da parte di esponenti di vertice del clan Strisciuglio” di Bari), avrebbero rievocato la “presenza di un gruppo criminale organizzato impegnato nell’acquisizione del controllo delle attività economiche del quartiere”.