Si accende un barlume di speranza per i 194 ex dipendenti dello stabilimento Om Carrelli, azienda di elevatori nella zona industriale di Bari, che dal 2011 cerca di tornare a vivere.
Dopo un susseguirsi di proposte di riconversione, tutte miseramente fallite e il cui ricordo ferisce ancora i lavoratori, lunedì mattina è stato presentato presso il Padiglione 152 della Fiera del Levante un fondo d’investimento americano. All’incontro hanno preso parte il managing director della grande società americana, i Presidenti della Regione Puglia e Calabria, l’assessore regionale al Lavoro, Leo Caroli, le organizzazioni sindacali Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil, il sindaco di Bari Antonio Decaro, il commissario straordinario del comune di Modugno.
Il piano industriale è quello della Lcv Capital Management, con sede a Pittsburgh, ipotesi fortemente sostenuta dalla Regione e che mette d’accordo lavoratori e sindacati. La proposta è creare un grande polo automobilistico al Sud, tra Bari e Gioia Tauro, in cui mettere a punto un nuovo modello di auto agile e resistente. L’investimento in campo sarebbe di 120 milioni di euro e avrebbe un risvolto occupazionale per 700 dipendenti: i 400 della Calabria e i circa 200 della Puglia, integrati con nuove assunzioni.
In realtà, come è emerso nel corso dell’incontro, sono quattro le possibili soluzioni prese in considerazione per il rilancio della Om e saranno tutte presentate prossimamente. Oltre quello americano della Lcv, ci sono anche l’azienda torinese Sandretto, una multinazionale francese e un gruppo di imprenditori pugliesi. Tutte proposte degne di interesse per il Presidente Vendola e l’assessore Caroli, ma contro cui si sollevano le voci dei più scettici e di quanti chiedono fatti concreti.
Quindi, ora è compito del Governo verificare la credibilità delle proposte e la solidità finanziaria dei quattro possibili investitori, a cominciare dagli americani e dalla loro volontà di scrivere nel sud Italia una nuova pagina dell’industria automobilistica. Con la speranza che non si tratti solo di una strumentalizzazione a fini politici, a pochi giorni dalle elezioni dei 31 maggio.