Dopo oltre tre mesi di attesa, pieni zeppi di annunci (poi smentiti dai fatti), errori di comunicazione, polemiche politiche e sui Social, per via Solferino è l’ora di tornare a un briciolo di normalità perché domani riapre. Seppur parzialmente, perché solo da una carreggiata – quella più vicina alle mura del centro storico e quindi a salire verso piazza Caduti del terrorismo – e solo per autoveicoli e motoveicoli. Ieri mattina parte dell’amministrazione comunale ha annunciato le non poche novità in tema viabilità legate proprio alla riapertura della fondamentale arteria stradale, chiusa dall’alluvione del 20 novembre con tanto di crollo di parte del muro del ponte ottocentesco.
Via Solferino e non solo. «L’apertura di via Solferino – è stato il messaggio dell’assessore alla Polizia locale Cosimo Bonasia – comporta una riorganizzazione dell’aspetto viario su anche altre arterie e questo ha fatto ritardare un po’ sul da farsi».
Ci saranno, allora, quattro fasi. Nella prima, che parte già oggi, sarà installata la segnaletica e si provvederà a mettere il divisore sulle due carreggiate. Da domani mattina, invece, riapertura per mezzi fino a 3,5 tonnellate. La seconda si concretizzerà mercoledì prossimo, 8 marzo, quando si renderà a un solo senso di marcia via Chiancariello, che sarà accessibile solo a scendere da via Giuseppe Di Vagno (ex via Palombaio) e via Megra. La terza prevede che entro il 20 marzo partano i lavori per invertire il senso marcia di via Castellucci e pure dell’ultimo tratto di via Di Vagno, che diventerà solo a scendere verso porta Robustina. La quarta e ultima fase sarà nell’ultima decade del mese e vedrà un senso di marcia cambiato anche su via Santoro, che diventerà a scendere da via Michelangelo a via Castellucci e a salire da via Magenta a via Castellucci. Tutto, ovviamente, sarà monitorato e oggetto di collaudo.
Il crollo? Un evento imprevisto. «Quello che è successo quel 20 novembre – ha sottolineato il sindaco Francesco Paolo Ricci – è stato un evento imprevisto visto che anche dai carotaggi effettuati per il “Lungolama” non sono emerse queste criticità, ma lo abbiamo utilizzato come opportunità per programmare una serie di intervento su quel muro. Pensavamo di riaprire prima ma la situazione è stata imprevedibile (lo testimonia il fatto che l’azienda ha consegnato sì il cantiere il 10 gennaio, ma ha effettuato un altro intervento sempre a fine gennaio) e dovevamo pensare all’incolumità di tutti».
Proprio per questo, allora, grazie a fondi regionali, della Protezione civile e comunali, si metterà in sicurezza (momentanea) tutto il muro di via Solferino utilizzando sempre quei gabbioni usati per il tratto franato.