Dal Comitato Zona Artigianale di Bitonto riceviamo e volentieri pubblichiamo.
Il Comitato Zona Artigianale di Bitonto esprime massima solidarietà e totale
vicinanza alla signora e alla sua famiglia, vittima della vile e deplorevole
aggressione verificatasi ieri nella Zona Artigianale di Bitonto.
Esprimiamo
massimo sdegno ed indignazione per l’ennesimo episodio criminoso verificatosi
nella Z. A. e che questa volta si è addirittura concretizzato in un mero
attentato alla salute e alla serenità di chi la frequenta anche occasionalmente.
Questo
Comitato da tempo si interfaccia con l’Amministrazione, le istituzioni locali, con la commissione
Antiracket, con gli Istituti di Vigilanza e con gli organismi dello Stato preposti
alla sicurezza e al controllo del territorio al fine di prevenire, scongiurare
e debellare fatti criminosi che vedono la nostra area spesso alla ribalta della cronaca nera (rapine, furti,
scippi, rifiuti pericolosi e non, sversati illecitamente, ed ora anche
aggressioni fisiche a gente indifesa).
Il
Comitato si batte da anni invocando SICUREZZA, SICUREZZA, SICUREZZA in un’area che
per anni è stata emarginata e che da qualche tempo, invece, sta tornando in auge ponendosi all’attenzione
locale, provinciale e nazionale.
Non
possiamo accettare come cittadini, come artigiani, come rappresentanti, che si
possa vedere violato il nostro territorio in modo così barbaro, come, a dire il
vero, purtroppo, avviene in molti casi anche nel nostro centro città.
Chi
fa come noi un impegno di vita sentito per rilanciare un’immagine, una credibilità della
Z. A. e per porre basi più solide al fine di offrire una possibilità in più con
l’intento di dare crescita alle imprese, ai suoi lavoratori e ai suoi
avventori, programmando nuove opportunità di lavoro per i giovani e maggiori stimoli
e ambizioni per tutti, non può accettare che episodi criminosi come quelli di
ieri possano passare come semplici e quotidiani fatti di cronaca: perché
dobbiamo tutti insieme delle risposte a quella povera signora e alla nostra
città.
Apprezziamo
il Commissario Oliva che ci fornisce sempre preziosi suggerimenti e massima
vicinanza, con i suoi uomini e con le unità a sua disposizione, per
fronteggiare e prevenire tali atti criminali.
Apprezziamo
l’intervento delle altre Forze dell’Ordine e della Polizia Municipale che, per
quanto possono, non si sottraggono mai al banco in cui trattiamo ciclicamente
tali tematiche.
Apprezziamo
lo sforzo del Sindaco, dott. Michele Abbaticchio che con il progetto Conca
Barese ci rassicura sulla possibilità di installazione di telecamere nella zona
Artigianale.
Ma
oggi la zona Artigianale ha bisogno di un intervento urgente, immediato,
diretto.
L’occhio
o gli occhi elettronici delle aziende non possono essere i soli.
Ci
devono aiutare quelli elettronici nelle aree di scorrimento, nei punti strategici.
Telecamere:
si a quelle che verranno, ma telecamere soprattutto ora senza se e senza ma.
Anche
le Forze dell’Ordine giudicano le telecamere un aiuto irrinunciabile al loro
lavoro di prevenzione ed indagine su tutti i fronti.
La
sicurezza moderna passa per le telecamere: adesso, subito.
Ieri
con quella signora ha sofferto ogni imprenditore della zona artigianale, ogni
dipendente, ogni fornitore. Noi stiamo crescendo, noi stiamo combattendo, noi
stiamo gridando e stiamo alzando la voce.
Noi
dobbiamo portare tutti in Z. A. e non possiamo pensare che se tutto succede,
anche (mal per noi) in centro città,
dobbiamo rassegnarci perché succeda anche in Zona Artigianale perché qui c’è un
futuro imprenditoriale ed un lavoro di giovani da salvaguardare, e se questa è una
periferia, qui c’è la Periferia.
Sicurezza,
telecamere, subito.
Signora
carissima in quel momento si sarà sentita sola, oggi, per quanto la possa
consolare ha tutti noi dalla sua parte per superare il dramma che l’ha
coinvolta.