Ieri sera, nella bella Valenzano, la protagonista della serata (il titolo era abbastanza forte: “La buona politica di don Ciotti”) è stata anche lei. Anna Rosa Tarantino, diventata la dolce e candida nonnina di tutti i bitontini. L’84enne nostra concittadina uccisa dalla follia criminale cittadina la mattina del 30 dicembre.
E proprio don Luigi Ciotti, il principale relatore dell’incontro organizzato dalla locale associazione “Libera”, da lui stesso fondata, non ha dimenticato di ricordarla. “La cultura è il modo importante per smuovere le coscienze. Anche l’arte, il teatro il cinema, lo sport serio. Quando salgono etica, estetica e il bello, portano contributo. È anche un modo per non dimenticare Anna Rosa, una donna stupenda, che tutti conoscevano, tutti apprezzavano, e deve continuare a vivere attraverso quanti se ne fanno carico”.
E poi ancora: “Quando ho saputo di questa donna che è stata uccisa andando a messa, ho subito pensato che quei proiettili hanno sparato anche a noi. E, pensando e ripensando a lei, dobbiamo avere il coraggio di trasformare le emozioni in sentimenti”.
Quindi il via libera anche ad altre parole forti, come la convinzione che la rassegnazione e indifferenza siano malattie mortali, che è necessario un domani magari con meno solidarietà e più diritti, che non è possibile in Italia ci siano 4milioni e mezzo di poveri assoluti e siamo agli ultimi posti per dispersione scolastica.
Accanto al fondatore di “Libera” e a Marco Dinapoli, già procuratore capo della Repubblica di Brindisi, c’era anche il sindaco di Bitonto, Michele Abbaticchio, ieri però più in veste di vicepresidente nazionale di Avviso Pubblico.
Cosa può fare la buona politica, quella fatta dagli amministratori? “Un sindaco, innanzitutto, deve evitare di fare favori personali, perché la politica non è un sistema di sussidiarietà. È importante anche far capire alla giunta che si devono imporre attività di sensibilizzazione su certe tematiche, oltre che avere anche determinati e precisi comportamenti. Una buona amministrazione non deve sostituirsi agli assistenti o agli operatori sociali, ma essere al loro fianco nell’aiutare chi è in difficoltà”.
Ci sono alcuni dati, infine, che fanno molto riflettere: “Il 60 per cento degli introiti economici della criminalità, anche quella bitontina, derivano dalla vendita di droga e marijuana”.