Sembrava finalmente sciolto l’impasse che impediva lo sblocco della cassa integrazione in deroga per gli operai dell’ex Om Carrelli. I soldi, si era detto, sarebbero arrivati, non subito, ma tutti. Una notizia che era stata molto gradita in tempo natalizio, per gli oltre 150 lavoratori che, da oltre un anno, sono senza reddito e attendono gli ammortizzatori sociali. A dicembre lo sblocco dei quattro milioni necessari aveva trovato finalmente parere favorevole del ministero del Lavoro e, dunque, sembrava risolta una questione che, da tempo, teneva con il fiato sospeso gli operai e le loro famiglie. Sembrava quindi esserci un lieto fine, dunque. Ma, nonostante le premesse positive, sembra svanire ogni speranza, per gli operai di ricevere la cassa integrazione per il 2018, come riferisce alla stampa l’Ugl di Bari. Il giudice delegato non ha dato l’autorizzazione per l’istanza presentata dalla Regione Puglia e dai sindacati in merito alla concessione in retroattività della cassa integrazione in deroga per l’anno 2018, come si evince dal comunicato, in quanto non sussisterebbe alcun obbligo di legge per il versamento da parte della società Selectika degli accantonamenti del trattamento di fine rapporto dei lavoratori della società fallita Tua Industries. Un brutto colpo per gli operai, senza reddito da mesi in attesa di essere integrati nel nuovo impianto per il riciclaggio dei rifiuti che sorgerà, stando a quanto promesso, nel 2020.
Una possibilità che l’Ugl ribadisce di aver detto da tempo, sin da quando espresse parere negativo alla firma dell’accordo con Selectika. Ieri, dunque, mentre un altro sindacato, la Uilm Bari, annuncia di voler insistere affinché la cassa integrazione sia riconosciuta, gli operai sono tornati a protestare, per far sentire la propria voce. La voce di chi vede con preoccupazione il futuro proprio e delle famiglie.