Cinque fondi agricoli, sei immobili comunali, e anche l’ex Lazzaretto presente sulla via che conduce a Palo del Colle. Per un totale di 12.
Palazzo Gentile decide di fare cassa, e lo fa mettendo alienando alcuni beni del suo patrimonio immobiliare.
Qualche giorno fa, infatti, da corso Vittorio Emanuele hanno pubblicato l’avviso di indizione di asta pubblica per la dismissione di 12, appunto, proprietà comunali, e già stabilito da un apposito Piano di alienazioni e valorizzazioni immobiliari, parte integrante del Documento unico di programmazione 2016-2018.
Non si tratta di immobili dall’importante valore culturale, ma sono tutti da valorizzare e soprattutto utili per gli obiettivi che il Comune si è prefissato.
La volontà, infatti, si legge negli atti, è quella di “addivenire a una migliore economicità nell’impiego di cespiti immobiliari di proprietà che può avere effetti positivi sul bilancio, di riduzione, o comunque di contenimento dell’indebitamento, anche in considerazione dell’accresciuta necessità del rispetto dei vincoli di finanza pubblica degli ultimi anni che ha determinato una nuova visione della gestione patrimoniale”.
Oltre che quello di vedere il patrimonio personale non come un qualcosa di statico, ma di dinamico e in grado di generare soldi e reddito.
I beni messi all’asta, fanno sapere da Palazzo Gentile, saranno venduti a corpo e non a misura, nello stato di fatto e di diritto esistente al momento della procedura di asta, con tutte le servitù attive e passive, note e ignote, apparenti e non apparenti, continue e discontinue, con tutti i diritti, ragioni, azioni, pertinenze, eccezioni, oneri quali dall’ente posseduti in forza dei suoi titoli di proprietà e di possesso.
Gli immobili saranno in ogni caso alienati, senza obbligo da parte del Comune di ulteriori opere di ultimazione, miglioria, manutenzione, sgombero e smaltimento rifiuti e materiali di qualsiasi genere, quali macerie masserizie o altro, per qualsiasi ragione.
Il prezzo fissato è quello derivante dalla perizia di stima eseguita dall’Ufficio tecnico, e il 10 per cento dei proventi sarà utilizzato per estinguere anticipatamente i mutui.
Gli interessati all’acquisto dei “gioielli” di famiglia (i primi, perché la vendita avverrà con più lotti) non devono essere debitori del Comune, non devono trovarsi nelle condizioni di incapacità di contrattare con la Pubblica Amministrazione ai sensi dell’articolo 32-ter del Codice Penale, dimostrare che, in caso il soggetto richiedente sia una impresa, negli ultimi cinque anni la ditta non è stata sottoposta a fallimento, liquidazione coatta amministrativa, concordato preventivo o amministrazione controllata.
I concorrenti devono presentare un apposito plico contenente da un lato la busta con la documentazione amministrativa, dall’altro l’offerta economica.
Le offerte dovranno essere redatte conformemente al presente avviso d’asta, disponibile presso il competente Ufficio o nella pagina web www.comune.bitonto.ba.it, sezione Bandi di gara.
Saranno esclusi dall’asta i concorrenti che non avranno rispettato tutte le prescrizioni contenute nel presente avviso.
Nel caso in cui il concorrente intenda proporre offerta per due o più lotti oggetto del presente avviso, lo stesso deve presentare tante offerte separate ciascuna redatta e contenuta in plichi separati contenenti le buste A e B.
L’asta pubblica si svolgerà nella Sala degli specchi dal 4 al 15 settembre.