Il sindaco della Città metropolitana di Bari, Antonio Decaro, torna sulla questione Fer.Live con una nuova nota indirizzata al Direttore generale della Città Metropolitana.
Lo fa, chiedendo ai competenti uffici tecnici provinciali di valutare attentamente quanto documentato dall’Autorità di Bacino distrettuale dell’Appennino Meridionale in relazione alla non conformità al vigente Piano di Gestione Rischio Alluvioni del sito in località Colajanni individuato dalla Fer.Live per la realizzazione di una discarica per lo smaltimento di rifiuti speciali.
“Considerando l’importanza del tema per l’intero territorio metropolitano – scrive Decaro – ritengo prioritario che tutti gli aspetti legati alla gestione del rischio alluvioni e più in generale del rischio idrogeologico presente nel territorio siano attentamente esaminati facendo riferimento anche a quanto disposto in tema dalla pianificazione tecnica di settore”.
Decaro chiede, quindi, al Direttore generale dell’Ente che gli Uffici tecnici valutino attentamente gli effetti dei documenti riportati nel parere dell’Autorità di Bacino sugli strumenti di programmazione della Città Metropolitana e sugli iter autorizzativi ed approvativi in capo all’Ente.
Il sindaco di Bitonto, Francesco Paolo Ricci, sottolinea il valore politico dell’intervento di Decaro, esprimendo “vivo ringraziamento per la sua presa di posizione, segno di una lodevole sensibilità alla tematica della salvaguardia del nostro territorio, che non può ritrovarsi gravato da seri rischi ambientali e idrogeologici determinati da decisioni paradossalmente assunte proprio dall’Ente che dovrebbe tutelarlo”.
La nota di Decaro arriva a pochi giorni dal 10 gennaio, data fissata dal Tar per l’udienza cautelare del ricorso promosso dal Comune di Bitonto contro l’autorizzazione integrata ambientale concessa alla Fer.Live dalla Città Metropolitana e potrebbe, a parere dell’Avvocatura comunale, avere anche importanti riflessi processuali.
“I giudici amministrativi – spiega il sindaco Ricci – non possono non tenere conto della contrarietà alla decisione assunta dagli uffici tecnici provinciali, che è stata espressa in maniera netta e inequivocabile dallo stesso rappresentante legale della Città Metropolitana di cui quegli uffici sono espressione”.