“Non sarebbe stato necessario un contenzioso giudiziario, con spese abbastanza significative per le casse comunali, se soltanto ci fosse stata la volontà politica di risolvere il caso Fer.Live. Invece, il sindaco metropolitano Antonio Decaro e i partiti del centrosinistra, che governano Città Metropolitana e Comune di Bitonto, che fanno? Ci costringono ad andare in giudizio. O sono stati incapaci di risolvere questo problema o se ne sono completamente disinteressati. Oggi non si comprendono le ragioni per cui il Comune abbia deciso di abbinare la sospensiva al giudizio di merito”. Così i consiglieri comunali e le forze politiche e civiche di centrodestra Damascelli Sindaco, Patto Comune, Azione Civica, Fi, Onda Civica, Uniti per Bitonto, in merito alla richiesta avanzata al collegio del Tar Puglia dal Comune di Bitonto, che ha abbinato al giudizio di merito la trattazione della sospensiva dell’autorizzazione integrata ambientale (AIA) concessa dalla Città Metropolitana di Bari alla società Fer.Live per la realizzazione di una discarica nel territorio di Bitonto, praticamente si tratta di una rinuncia alla cautelare. “Una sospensiva – spiegano – avrebbe potuto bloccare, quindi avrebbe potuto dare cautela e sicurezza, che di certo ora non abbiamo. Adesso, invece, sarà necessario vigilare sperando che, nelle more, la Fer.live non riesca a concludere il procedimento per la realizzazione della discarica”.
Ancora una volta si evidenzia una questione tutta politica: “È assurdo – tuonano dal centrodestra – che la Città Metropolitana per difendere la sua autorizzazione alla realizzazione della discarica si sia addirittura costituita in giudizio contro il Comune di Bitonto, quando ha proposto ricorso per opporsi a rilascio dell’Aia. Antonio Decaro come dottor Jekill e mister Hyde? Un giorno firma il ricorso giudiziario contro Bitonto, quello successivo scrive ai suoi collaboratori per chiedere attenzione sulla questione dell’autorità di bacino. E perché non l’ha fatto prima, visto che l’autorità di bacino si era pronunciata da tempo sfavorevolmente all’insediamento della discarica ed è stata ignorata dalla Città Metropolitana? Qui nessuno ha l’anello al naso!”. I consiglieri, quindi, chiariscono che la questione “oltre che legale è soprattutto di natura politica: perché l’indirizzo politico che quell’Ente deve dare ai suoi funzionari è chiaro e inequivocabile: noi non vogliamo quella discarica. Le forze politiche che amministrano la Città Metropolitana sono le stesse che governano il Comune di Bitonto e la Regione Puglia, tutte di centrosinistra, possono e devono, una volta per tutte, bloccare tutto questo”.
Il prossimo 17 gennaio, su iniziativa e richiesta dei consiglieri comunali Domenico Damascelli, Francesco Toscano e Carmela Rossiello (Damascelli Sindaco) Onofrio Altamura (Patto Comune) Arcangelo Putignano e Vito Labianca (Bitonto Cambia), Francesco Natilla (FdL –
I Riformisti) Franco Scauro (Psi) e delle forze politiche e civiche all’opposizione, si terrà una seduta monotematica del consiglio comunale: “chiediamo che la politica faccia la sua parte affinché la vicenda si chiuda prima della sentenza della magistratura amministrativa”.’
“Abbiamo chiesto, inoltre, che alla seduta consiliare intervengano anche i rappresentanti delle associazioni ambientaliste che da tempo si impegnano con abnegazione per la difesa del nostro territorio, delle organizzazioni professionali agricole, il sindaco Metropolitano con il responsabile del procedimento di Valutazione di Impatto Ambientale e il dirigente del Servizio Tutela e valorizzazione dell’Ambiente”, concludono le forze politiche e civiche di centrodestra.