Accogliere, proteggere, integrare.
Il manifesto che faceva bella mostra di sé al Torrione qualche giorno fa (e, a proposito di mostra, davvero bella e ben fatta quella di Giò Vacirca e che abbiamo ammirato fino a ieri nel nostro contenitore culturale, e che non a caso si chiamava “Anonimi”) metteva in grassetto queste belle parole.
No, non erano casuali. Perché sono tutte quelle azioni che, da qualche mese, sono diventate difficili da poter fare quando di parla di immigrati. Improvvisamente diventati senza volto e privi di identità. Anonimi, appunto.
La colpa sarebbe del Decreto sicurezza, uno dei primi provvedimenti firmati dal governo gialloverde con il marcato imprinting del ministro dell’Interno Matteo Salvini. Ma che, in realtà, sta trovando resistenze e disobbedienze da molti Comuni, Bitonto in primis.
E non è un caso che proprio nella nostra città, qualche giorno fa, si è parlato di questo tema in un incontro organizzato da più mani: Partito Democratico, Sinistra Italiana, Italia in Comune, Iniziativa Democratica e la sede cittadina dell’Associazione nazionale partigiani d’Italia, l’Anpi.
I punti di partenza sono stati due: le buone politiche di accoglienza e integrazione che da Palazzo Gentile stanno portando avanti, soprattutto negli ultimi mesi, e il fatto che questo provvedimento governativo ha portato soltanto insicurezza, fatto aumentare odio verso gli immigrati soprattutto perché è lievitata la falsa equazione migranti=meno sicurezza per gli italiani.
Il problema, però, è che tale Decreto è anche altro. Di negativo. Almeno questa è stata la convinzione dell’esponente di Sinistra italiana Nico Bavaro, secondo cui la legge sarebbe un grave attacco anche alle libertà che ci siamo conquistati in questi anni, e diventate certezze nel mondo occidentale.
Michele Abbaticchio, invece, si è concentrato sul problema degli Sprar, colpiti da questa legge, e che adesso ricadranno interamente sui fondi comunali e dei Piani sociali di zona.
Elvira Tarsitano, invece, si è concentrata sul rapporto tra migrazioni e cambiamenti climatici, tra migrazioni e intensive azioni predatorie degli occidentali a danno di interi ecosistemi nei paesi poveri (Lago Vittoria, Lago Ciad, delta del Niger, miniere in Sudafrica e Botswana, ecc).