“Sabato, alla fine del triste episodio che ha visto coinvolti i titolari di una attività commerciale del nostro tessuto locale, è arrivato il provvedimento di Dacur direttamente dal Questore di Bari. Il Daspo Urbano è una iniziativa che sto proponendo con insistenza, uno dei punti che mi ha visto vittima anche di attacchi violenti da parte di competitor politici”. Così l’ex consigliere regionale e vice coordinatore regionale di Forza Italia, Domenico Damascelli. “La mia idea di adottare il Daspo Urbano in città – provvedimento applicato anche in altri comuni guidati dal centrosinistra, ohibò! – è stata da me ribadita in consiglio comunale e durante la manifestazione in piazza Cattedrale “La sedia rotta” – ha ricordato Damascelli -. Proprio in quella occasione l’attuale sindaco mi disse che aveva delle riserve, oggi sulle colonne della “Gazzetta del Mezzogiorno”, apprendo con piacere che condivide la mia posizione, dichiarando testualmente: «il daspo è un segnale che lo Stato c’è». Sono contento – ha detto il consigliere -, ma adesso si passi dalle parole ai fatti. Sia portata subito in consiglio comunale la deliberazione di istituzione del Daspo Urbano”. E poi spiega: “La dimostrazione della utilità e validità di questa proposta arriva dal questore (organo istituzionale tecnico apartitico), che ha messo in atto questo provvedimento a seguito della vile aggressione che ha scosso tutta la comunità. Il Comune può e deve adottarlo in maniera organica, strutturale, soprattutto per cercare di evitare che gravi episodi di illegalità e violenza accadano ancora, affinché ci sia tutela sia nei confronti delle persone, sia dell’arredo e decoro urbano. Come per tutte le norme sono le forze dell’ordine, che vanno sicuramente potenziate, a vigilare sull’osservanza”. Damascelli, in ultimo, conclude: “Un uomo libero è un uomo forte e, noi tutti, dobbiamo esserli liberi e avere il coraggio di approvare iniziative forti contro chi delinque. Spero, dunque, che una volta per tutte si metta da parte la faziosità: noi, tutti uniti contro quella minoranza che continua a delinquere, adesso facciamolo diventare uno strumento per le forze dell’ordine. Accanto a questo, chiaramente, c’è da mettere in campo una serie di interventi di recupero dei nostri giovani: dare loro spazi per la socialità a 360 gradi per praticare attività sportive, studiare, coltivare hobby, ma anche pensare a lavori socialmente utili, per stimolarli ad amare la propria città”.