“La Xylella è una tragedia, lo ribadisco, e la Regione in questi anni ha lavorato incessantemente, impegnando tutte le risorse a disposizione per risarcire e ristorare gli agricoltori colpiti, ma anche per sostenere reimpianti di cultivar resistenti al batterio. E proprio di questo, nel merito, con dati dettagliati alla mano, tra cui numero dei beneficiari ed entità dei contributi erogati per annualità, relazionerò in Commissione il 23 gennaio in Consiglio regionale. Sarà un’occasione per fare ulteriore chiarezza sullo stato dell’arte degli indennizzi, sulle risorse di cui fino ad oggi abbiamo disposto e del perché, a buon diritto, stiamo sollecitando il Governo per una ulteriore copertura finanziaria del Piano di rigenerazione. Ci auguriamo così, a margine della prossima IV Commissione, si finisca una volta per tutte di ricadere nel rimpallo delle responsabilità che certamente non giova a chi in questi anni sta subendo perdite ingenti a causa di una batteriosi che non ha precedenti”. Lo dichiara l’assessore all’Agricoltura, Donato Pentassuglia, commentando le dichiarazioni di Fratelli d’Italia in merito agli indennizzi in favore delle imprese agricole pugliesi colpite dalla diffusione del batterio Xylella fastidiosa.
Il batterio della Xylella è arrivato in Salento, nel sud della Puglia, nel 2008, trasportato da una pianta di caffè proveniente dalla Costa Rica. È la causa del “disseccamento rapido”, una malattia che se colpisce gli ulivi li porta a non produrre più olive e a morire in poco tempo. Si trasmette da un albero all’altro grazie ad alcuni insetti vettori, e principalmente attraverso il Philaenus spumarius, noto con il nome comune di “sputacchina”. La sua presenza è stata notata però solo nel 2013, quando in Salento molti ulivi cominciarono a morire per il disseccamento rapido, per cui non esiste una cura.
Secondo l’assessorato regionale all’Agricoltura, si stimano danni nel complesso per oltre 1,5 miliardi di euro. I soldi stanziati in passato dal governo per risarcire le imprese agricole, però, sono finiti, nonostante manchino le risorse per finanziare la rimozione di piante potenzialmente attaccabili dalla Xylella, sostituendole con altre più resistenti. L’Osservatorio fitosanitario della Regione Puglia ha calcolato che servirebbero 222 milioni di euro: al momento ce ne sono soltanto 80.