“Vivere di città: dalla scuola materna comunale al verde urbano”.
Altrimenti detto: un’area di forestazione urbana con parco nel quartiere di via Ammiraglio Vacca. Laddove sarebbe dovuta sorgere la nuova scuola “Anna De Renzio” anni e anni fa.
Per ora, è bene sottolinearlo, si tratta solo di uno studio di fattibilità, ma tanto basta per bussare alle porte del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
Tutto parte, infatti, un paio di anni fa, precisamente dalla legge 190 del 2019, che promuove il “Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare”, con la finalità di ridurre il disagio abitativo, con particolare riferimento alle periferie; riqualificare e incrementare il patrimonio destinato all’edilizia residenziale sociale; rigenerare il tessuto socio-economico; incrementare l’accessibilità, la sicurezza dei luoghi e la rifunzionalizzazione di spazi e immobili pubblici; migliorare la coesione sociale e la qualità di vita dei cittadini, in un’ottica di sostenibilità e densificazione, senza consumo di nuovo suolo e secondo i principi e gli indirizzi adottati dall’Unione europea secondo il modello urbano della città intelligente, inclusiva e sostenibile (Smart City).
A settembre scorso, poi, sono illustrate le linee guida per poter partecipare al bando in questione. Due in particolare: i soggetti beneficiari dell’iniziativa, fra gli altri le Città metropolitane e i Comuni con popolazione superiore a 60mila abitanti; un numero massimo di tre proposte presentabili da un unico soggetto e un importo massimo finanziabile per ogni proposta pari a 15milioni di euro.
Da Palazzo Gentile, allora, in collaborazione con il servizio di Pianificazione strategica della Città metropolitana di Bari, hanno dato il disco verde alla candidatura. L’idea, allora, è quella di un parco, già ribattezzato “Parco antica via Traiana”, che sorgerà su un terreno di proprietà comunale non ancora interessato da interventi precedenti e da altri servizi. Quello, appunto, su via Ammiraglio Vacca.
Il tutto per un importo di 3milioni di euro con la richiesta di finanziamento al ministero di 2,5 milioni, mentre da Palazzo Gentile sarebbero pronti a mettere una somma di 90mila euro.