Il Policlinico ha confermato che l’intera catena di fornitura di Lutezio-117, prodotto dalla Rosatom, l’azienda statale russa leader mondiale nell’industria nucleare, è conforme agli standard internazionali di qualità e sicurezza GMP dell’Unione europea. È stato comunicato questa mattina durante la conferenza stampa “Atom without borders”. Il radiofarmaco russo è considerato una delle terapie oncologiche più promettenti per la lotta contro il cancro.
“Siamo riusciti a fare della cose importanti con grande umiltà”, ha detto il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, nel corso del suo intervento. “Questi livelli di ricerca e cooperazione internazionale – ha sottolineato Emiliano – dimostrano l’elevata potenzialità e capacità della Regione Puglia nell’accogliere sfide importanti anche in momenti difficili come questo. Abbiamo validato con successo un percorso a cui però manca un ultimo e il più importante obiettivo per dare un senso compiuto al lavoro fatto fino ad ora: il paziente”.
La pandemia COVID-19 quest’anno ha dimostrato al mondo l’importanza fondamentale della cooperazione internazionale in campo sanitario – ha commentato Alexander Shibanov, Direttore Generale della Rusatom Healthcare JSC (azienda della Società statale Rosatom) – Riteniamo che la stretta collaborazione attiva tra i paesi nel campo dello sviluppo di tecnologie per la medicina nucleare, in un prossimo futuro aiuterà a creare nuovi ed efficaci strumenti di lotta contro il cancro”.
“Come Policlinico non siamo solo impegnati ad assicurare l’assistenza nella seconda fase di emergenza covid, ma non dimentichiamo le attività di ricerca che possono risultare determinanti per poter condurre in modo efficace il progresso anche nella lotta al cancro”, ha sottolineato nel suo intervento il direttore generale del Policlinico, Giovanni Migliore.
Il Policlinico di Bari ha fornito alla parte Russa il report che dimostra come il lutezio-177 è di elevata qualità e può essere impiegato sostanza per ulteriori produzioni radiofarmaceutiche, garantendo la sicurezza per i pazienti. “Mai ci saremmo sognati qualche anno fa di lavorare su un radiofarmaco prodotto a 5.000 chilometri di distanza – ha evidenziato il direttore dell’ARess Puglia Giovanni Gorgoni -. Manca l’ultimo miglio per arrivare alla sperimentazione sul paziente. Le sperimentazioni cliniche in Italia passano da comitati etici. Il 16 luglio scorso la giunta regionale, su proposta dell’Aress, ha istituito il Comitato etico unico oncologico regionale, che potrà darci una grossa mano nel proseguo di questa attività con questo radio isotopo e altri radiofarmaci”.
I radiofarmaci a base di Lutezio-177 hanno già dimostrato ottimi risultati terapeutici in una serie di applicazioni, come nel trattamento del cancro alla prostata e dei tumori neuroendocrini gastroenteropancreatici.