Dopo il quadro conoscitivo e il progetto di
territorio, si passa al sistema delle tutele, basato sui riferimenti
parlamentari e sul codice dei Beni Culturali, che indica gli elementi da
tutelare nel Piano Paesaggistico.
In realtà, il PPTR ha semplicemente ripreso
e riperimetrato i vincoli paesaggistici già esistenti, individuando i beni
paesaggistici e le prescrizioni d’uso nonché gli ulteriori contesti da tutelare
e da sottoporre a misure di salvaguardia e di utilizzazione.
Le norme sono composte da indirizzi,
direttive e prescrizioni, destinati alle istituzioni (Province, Comuni, Parchi)
e ai cittadini possessori di beni tutelati e di notevole interesse pubblico.
Gli articoli delle norme tecniche sono 108,
ma l’ingegnere Grazia Maggio ha deciso di focalizzare l’attenzione sui punti
più importanti.
Tra questi, l’art. 3 comma 4. “Il Piano
Paesaggistico individua i livelli minimi di tutela”. Nel caso ci fossero norme
più restrittive in altri piani e progetti, quindi, quest’ultime prevarrebbero e
sarebbero attuative, previa acquisizione del parere di compatibilità
paesaggistica.
Il Piano Paesistico è inferiore rispetto al
vincolo, quindi può solo riprenderlo e specificarne i contenuti prescrittivi.
Se il bene non c’è più, però, ovviamente non esisterà più neanche la tutela
legata al bene.
Il PPTR individua 3 strutture: Struttura idro-geo-morfologica, Struttura
ambientale-ecosistemica, Struttura antropica e storico-culturale.
Ogni struttura è divisa in 2 componenti. La
prima in componenti geo-morfologichee idrologiche; la seconda in componenti botanico-vegetazionali e delle aree protette e dei siti
naturalistici; la terza da componenti
culturali ed insediative e dei
valori percettivi.
A
Bitonto la struttura idro-geo-morfologica ha come beni il corso d’acqua pubblico, la rete
ecologica e come ulteriore contesto la Lama.
Per la struttura ambientale-ecosistemica, abbiamo i boschi e i pascoli dell’Alta Murgia, le aree di rispetto dei boschi, Parco
Riserva Nazionale e Regionale e territori
di protezione esterna dei parchi e le aree
di rispetto dei parchi e delle riserve regionali. Per la struttura
antropico e storico-culturale, abbiamo infine le testimonianze della stratificazione insediativa (tratturi), Area di rispetto dei tratturi, Città consolidata, Paesaggi rurali (Parco Agricoli di Valorizzazione del Nord Barese),Strade a valenza paesistica e Strade panoramiche.
Dopo
l’approvazione dei PPTR, per i beni paesaggistici e per i beni tutelati ex lege
bisogna chiedere l’autorizzazione
paesaggistica. Per tutti gli interventi all’interno degli ulteriori
contesti o per opere di rilevante trasformazione del paesaggio
(indipendentemente dalla loro collocazione) sarà necessario, invece, l’accertamento di compatibilità paesaggistica.
Nella relazione che accompagnerà la richiesta di accertamento, bisognerà
dimostrare la compatibilità del piano o progetto con le norme e con gli
obiettivi del Piano Paesaggistico.
Gli
accertamenti verranno rilasciati dalla Regione oppure dagli Enti delegati, nel
caso di Bitonto dalla Commissione
paesaggistica. Hanno validità di 5 anni dalla data della pronuncia e restano
efficaci fino alla conclusione dei lavori autorizzati.
Esentati
dall’accertamento sono l’ampliamento delle abitazioni rurali esistenti (fino al
20%), la manutenzione ordinaria e straordinaria, le opere temporanee, ecc.
Per
le opere pubbliche o di pubblica utilità si può presentare domanda di deroga alla Regione, dimostrando la
compatibilità dell’opera con gli obiettivi del PPTR e l’inesistenza di altre
zone disponibili.
I pareri di compatibilità paesaggistica
regionali vanno richiesti in caso di adeguamento, per i nuovi PUG, per
varianti al PRG.
Entro
un anno dall’approvazione del PPTR, i Comuni devono adeguarsi. Se non si
rispettano i tempi, va richiesto il parere anche per i piani urbanistici
esecutivi dei territori costruiti.
Lo
stesso termine vale anche per l’adeguamento del PRG. Il Comune adotta proposta
di adeguamento e lo invia agli altri enti competenti. Entro 90 giorni dalla
trasmissione di questa proposta, deve poi convocare una conferenza di
copianificazione, nella forma di conferenza di servizi. Se non rispetta i
termini, lo fa la Regione al posto suo.
L’ingegnere Grazia Maggio però ha criticato
il nostro Comune.
“Bitonto
è molto indietro. Non è possibile che non abbiate ancora fatto l’adeguamento al
PUTT. Sarebbe opportuno farlo prima dell’approvazione definitiva del PPTR.
Importante è anche fare il PUG. Perché a Bitonto non se ne parla?”ha tuonato.
“O
fate ora adeguamento al PUTT o entro un anno dall’approvazione bisognerà fare
l’adeguamento del PRG al PPTR. Se tra l’adozione e l’approvazione, fate
adeguamento al PUTT del PRG si farà con i parametri del PPTR ed entro 120 giorni dall’approvazione del
PPTR andrà fatta dichiarazione di conformità al PPTR attraverso una delibera di
Consiglio comunale. Se il Comune non la invia, si intenderà che lo stesso debba
fare le procedure di adeguamento al PPTR con la conferenza di servizi, ecc.
Entro
2 anni dal PPTR, i Comuni devono individuare aree su cui non vigono i vincoli
paesaggistici”.
Gli errori cartografici del PPTR possono
essere segnalati.