Quasi 10mila euro per il censimento dei terreni incolti e abbandonati del territorio bitontino. E a farlo sarà una società romana.
L’ambizioso progetto “SiBaTer” mette i primi passi, dopo l’adesione fatta in primavera (clicca qui per news https://bit.ly/3eV6V9E).
Cosa è “SiBaTer”? Un programma lanciato già anni fa dalla politica nazionale – con tanto di finanziamento – con l’obiettivo di recuperare terre abbandonate e incolte riservando risorse economiche per la valorizzazione dei beni non utilizzati nel Mezzogiorno del tacco d’Italia, dove l’agricoltura è ancora la fonte di ricchezza principale. Bitonto ha deciso di essere presente ad aprile rispondendo al bando lanciato dall’Associazione nazionale dei Comuni italiani (Anci).
La prima cosa da fare, allora, era ed è il censimento delle terre, e da Palazzo Gentile si sono mossi in tal senso attraverso un bando di gara scaduto il 2 novembre. Due le offerte arrivate, e a vincere – perché più bassa come importo – è stata “Apollodoro Studi e Ricerche srl”, una società romana.
Questa operazione – sicuramente epocale e storica per il Comune – avrà un costo di circa 10mila euro.
Ma quali terreni saranno presi in considerazione? Quelli sui quali non sia stata esercitata l’attività agricola minima da almeno dieci anni, quelli oggetto di rimboschimento artificiale o in cui sono insediate formazioni arbustive ed arboree, dove non siano mai stati attuati interventi di sfollo o diradamento negli ultimi 15 anni, e tutte quelle aree edificate a uso industriale, artigianale, commerciale, turistico-ricettivo in stato di abbandono o degrado da almeno 15 anni.
“Bitonto – sottolineava in primavera l’allora vicesindaco Rosa Calò – ha una estensione che con le campagne si spinge fino ad Altamura, e per quanto riguarda il Comune ha delle terre di proprietà nella zona dell’Alta Murgia, ma bisogna capire effettivamente quanto siano utili alla causa”.
Una volta finito il censimento, saranno pubblicati gli appositi Avvisi per la concessione sulla base di progetti di valorizzazione presentati da giovani fino ai 40 anni, che ovviamente avranno la possibilità di unirsi in cooperative o società ad hoc. Le terre saranno assegnate per massimo nove anni