L’amore per il cibo unisce un po’ tutti. A tavola non dovrebbero esserci differenze. Piuttosto, bisogna fare la differenza.
Presso il Sancti Nicolai Convivium, Lorenza Dadduzzio –direttore creativo-, Flavia Giordano –Content & Social Media Manager- e Lucia Della Guardia -chef e blogger- hanno presentato la loro azienda “Cucina Mancina”.
Quello di lunedì, è stato un incontro all’insegna dell’educazione al mangiare differente e sano, proposta attraverso attività ludo-creative che hanno coinvolto grandi e, soprattutto, piccoli.
«La nostra si chiama “Cucina mancina” –ha raccontato Lorenza- perché si occupa di un’alimentazione differente. Mettiamo insieme svariate e creative ricette per mangiare qualcosa di sano e sentirci tutti uguali a tavola. C’è, infatti, una food community, dove gli iscritti possono proporle, oltre che raccontarci esperienze, segnalarci eventi o condividere pensieri».
Tra i diversi elaborati dell’azienda, è stato presentato uno in particolare: l’opuscolo “Tutti per Uno, Una tavola per tutti” che è stato parte di un progetto curato insieme Federfarma Genova. Al suo interno, ci sono quattro sfide interattive illustrate per i bambini: senza glutine, senza lattosio, con poco zucchero, con poco sodio.
«Con queste sfide –ha aggiunto Flavia- abbiamo raccontato dei cibi che brontolano e che sorridono. Il nostro scopo è educare e parlare di differenze».
E’ partito, così, un dialogo tra i presenti a riguardo. I piccoli, in particolare, sono intervenuti espletando i cibi che li fanno brontolare o sorridere.
Loro, poi, sono stati coinvolti in due attività ludo-creative: una in cui hanno disegnato “piatti parlanti” e l’altra in cui hanno giocato con un twister preparato da “Cucina mancina”.
Vi starete chiedendo il significato di “piatti parlanti”. Ebbene, ai piccoli è stato chiesto di disegnare sui piatti un viso utilizzando dei cibi presenti sulla tavola: dalle varie tipologie di carote alle alghe o al gommasio.
Durante le attività, Lucia ha spiegato ai bambini cosa significa mangiare sano e differente.
«”Cucina mancina” è nata nel 2012 –ci hanno raccontato Lorenza e Flavia- da un nostro incontro e dopo aver frequentato un corso. E’ nata come un esperimento, poi è diventata un sogno che si è realizzato. Siamo una redazione diffusa e siam conosciuti a livello nazionale. La sede centrale della nostra azienda è a Bari, ma il nostro start up ci porta ovunque. Oggi, a Bitonto».
Il loro è un gruppo coeso e sparso in tutta Italia: tra nutrizionisti, programmatori, coloro che offrono un supporto redazionale e grafico. Ci sono poi 300 autori che fanno parte della food community, tra cui la blogger bitontina Manuela Barone.
«Lavoriamo in tutti i settori, soprattutto con i piccoli. Interveniamo in varie scuola, non solo pugliesi, mediante dei laboratori didattici. Elaboriamo materiali editoriali adatti a grandi e piccoli. In sostanza, tre sono i fronti su cui agiamo: online con la food community (http://www.cucinamancina.com/ ), carta con ricettari e svariate pubblicazioni, sociale con attività ludo-didattiche».
Certo, nelle loro manifestazioni in tutta Italia avranno pur incontrato fondamentalisti che potranno non condividere le idee della cucina mancina. Tuttavia, «Abbiamo ricevuto feedback positivi perché siamo percepiti come utili. Cerchiamo di dare voce a tutti in maniera democratica. Bisogna essere aperti alla condivisione e al confronto».