Il Comune bussa alla Città metropolitana per richiedere la rimodulazione del progetto già finanziato del secondo tratto del Lungolama, dopo il crollo del costone del muraglione di sostegno del terrapieno di via Solferino dovuto alle abbondanti piogge di domenica. Nel frattempo, in attesa di risposte anche dalla Regione per lo stato d’emergenza, si sta già adoperando per mettere in sicurezza la zona “rossa”. Il Comune ha, infatti, stanziato 50 mila euro e il prossimo passo sarà l’affidamento diretto dei lavori per somma urgenza a una ditta specializzata. Una situazione differente è emersa in via Galilei dove «preoccupa solo il parapetto -ha detto il sindaco Francesco Paolo Ricci- che al momento abbiamo transennato, poi verranno eseguiti dei lavori per evitare lo spanciamento. In piazza Castello, invece, c’è una lesione di torsione non legata agli ultimi eventi. Bisognerà prima attendere la relazione tecnico-geologica, prendere anche contatti con l’Aqp per la fogna».
Solo al termine degli interventi mirati al contenimento della parte crollata del costone in via Solferino con dei gabbioni di pietre, i due cittadini fatti evacuare, dopo l’accaduto, torneranno nelle loro abitazioni ai civici 96 e 98. «Resterà la zona “rossa” -ha sottolineato, però, il sindaco-, ci sono criticità serie da superare». Bisognerà attendere per lavori su tutto il muraglione di quest’opera idraulica progettata nel 1833 dall’architetto Francesco Lerario. Dopo 189 anni, allora, si torna a rimettere mani sulla costruzione. In cantiere c’è già la riqualificazione di via Solferino e via Castelfidardo grazie al finanziamento vinto negli anni scorsi del patto città-campagna per cui, ieri, è scaduto il termine per la manifestazione di interesse per i lavori da svolgersi. Ma alla luce dell’evento calamitoso che ha causato il crollo «è funzionale -ha chiarito Giuseppe Santoruvo, assessore ai lavori pubblici- all’appalto del rifacimento del Lungolama il consolidamento di quel muro. Difatti, non saremmo nelle condizioni di consegnare l’area alla ditta aggiudicatrice dell’appalto, visto che quella è attualmente zona rossa». Non si possono svolgere dei lavori se è soggetta a crolli. «Abbiamo pertanto chiesto alla Città metropolitana di togliere l’obbligazione giuridicamente vincolante al 31 dicembre 2022 così da rimodulare il progetto che ci consentirebbe di dividere in lotti la procedura e di mettere a nostra disposizione altre linee di finanziamento che ci consentono di procedere ai lavori di consolidamento di tutto il muro di via Solferino». Verrebbe così meno il motivo per cui è stata rigettata a settembre la stessa richiesta. Si avrebbe così la possibilità di stralciare circa 900 mila euro destinati alla realizzazione del “Belvedere nel progetto Lungolama. La Città metropolitana, in realtà, si è resa disponibile alla massima collaborazione, ma si dovrà interfacciare con il Ministero delle politiche di coesione perché la linea di finanziamento è gestita dallo Stato. «L’amministrazione comunale potrebbe anche cofinanziare l’opera -ha concluso Santoruvo-, accendendo un mutuo presso Cassa Depositi e prestiti, proprio perché consideriamo l’opera strategica per lo sviluppo della città». In quanto poi al traffico veicolare e pedonale in via Solferino, resta in vigore il divieto di transito e «stanno aumentando i controlli -ha detto il sindaco-, garantiti al mattino dalla polizia locale e di stato e dai volontari della protezione civile. Abbiamo chiesto al Prefetto di Bari di intervenire con un presidio dell’esercito almeno per l’orario notturno dalle 21 alle 6».
Il Comune bussa alla Città metropolitana per richiedere la rimodulazione del progetto già finanziato del secondo tratto del Lungolama, dopo il crollo del costone del muraglione di sostegno del terrapieno di via Solferino dovuto alle abbondanti piogge di domenica. Nel frattempo, in attesa di risposte anche dalla Regione per lo stato d’emergenza, si sta già adoperando per mettere in sicurezza la zona “rossa”. Il Comune ha, infatti, stanziato 50 mila euro e il prossimo passo sarà l’affidamento diretto dei lavori per somma urgenza a una ditta specializzata. Una situazione differente è emersa in via Galilei dove «preoccupa solo il parapetto -ha detto il sindaco Francesco Paolo Ricci- che al momento abbiamo transennato, poi verranno eseguiti dei lavori per evitare lo spanciamento. In piazza Castello, invece, c’è una lesione di torsione non legata agli ultimi eventi. Bisognerà prima attendere la relazione tecnico-geologica, prendere anche contatti con l’Aqp per la fogna».
Solo al termine degli interventi mirati al contenimento della parte crollata del costone in via Solferino con dei gabbioni di pietre, i due cittadini fatti evacuare, dopo l’accaduto, torneranno nelle loro abitazioni ai civici 96 e 98. «Resterà la zona “rossa” -ha sottolineato, però, il sindaco-, ci sono criticità serie da superare». Bisognerà attendere per lavori su tutto il muraglione di quest’opera idraulica progettata nel 1833 dall’architetto Francesco Lerario. Dopo 189 anni, allora, si torna a rimettere mani sulla costruzione. In cantiere c’è già la riqualificazione di via Solferino e via Castelfidardo grazie al finanziamento vinto negli anni scorsi del patto città-campagna per cui, ieri, è scaduto il termine per la manifestazione di interesse per i lavori da svolgersi. Ma alla luce dell’evento calamitoso che ha causato il crollo «è funzionale -ha chiarito Giuseppe Santoruvo, assessore ai lavori pubblici- all’appalto del rifacimento del Lungolama il consolidamento di quel muro. Difatti, non saremmo nelle condizioni di consegnare l’area alla ditta aggiudicatrice dell’appalto, visto che quella è attualmente zona rossa». Non si possono svolgere dei lavori se è soggetta a crolli. «Abbiamo pertanto chiesto alla Città metropolitana di togliere l’obbligazione giuridicamente vincolante al 31 dicembre 2022 così da rimodulare il progetto che ci consentirebbe di dividere in lotti la procedura e di mettere a nostra disposizione altre linee di finanziamento che ci consentono di procedere ai lavori di consolidamento di tutto il muro di via Solferino». Verrebbe così meno il motivo per cui è stata rigettata a settembre la stessa richiesta. Si avrebbe così la possibilità di stralciare circa 900 mila euro destinati alla realizzazione del “Belvedere nel progetto Lungolama. La Città metropolitana, in realtà, si è resa disponibile alla massima collaborazione, ma si dovrà interfacciare con il Ministero delle politiche di coesione perché la linea di finanziamento è gestita dallo Stato. «L’amministrazione comunale potrebbe anche cofinanziare l’opera -ha concluso Santoruvo-, accendendo un mutuo presso Cassa Depositi e prestiti, proprio perché consideriamo l’opera strategica per lo sviluppo della città». In quanto poi al traffico veicolare e pedonale in via Solferino, resta in vigore il divieto di transito e «stanno aumentando i controlli -ha detto il sindaco-, garantiti al mattino dalla polizia locale e di stato e dai volontari della protezione civile. Abbiamo chiesto al Prefetto di Bari di intervenire con un presidio dell’esercito almeno per l’orario notturno dalle 21 alle 6».
Il Comune bussa alla Città metropolitana per richiedere la rimodulazione del progetto già finanziato del secondo tratto del Lungolama, dopo il crollo del costone del muraglione di sostegno del terrapieno di via Solferino dovuto alle abbondanti piogge di domenica. Nel frattempo, in attesa di risposte anche dalla Regione per lo stato d’emergenza, si sta già adoperando per mettere in sicurezza la zona “rossa”. Il Comune ha, infatti, stanziato 50 mila euro e il prossimo passo sarà l’affidamento diretto dei lavori per somma urgenza a una ditta specializzata. Una situazione differente è emersa in via Galilei dove «preoccupa solo il parapetto -ha detto il sindaco Francesco Paolo Ricci- che al momento abbiamo transennato, poi verranno eseguiti dei lavori per evitare lo spanciamento. In piazza Castello, invece, c’è una lesione di torsione non legata agli ultimi eventi. Bisognerà prima attendere la relazione tecnico-geologica, prendere anche contatti con l’Aqp per la fogna».
Solo al termine degli interventi mirati al contenimento della parte crollata del costone in via Solferino con dei gabbioni di pietre, i due cittadini fatti evacuare, dopo l’accaduto, torneranno nelle loro abitazioni ai civici 96 e 98. «Resterà la zona “rossa” -ha sottolineato, però, il sindaco-, ci sono criticità serie da superare». Bisognerà attendere per lavori su tutto il muraglione di quest’opera idraulica progettata nel 1833 dall’architetto Francesco Lerario. Dopo 189 anni, allora, si torna a rimettere mani sulla costruzione. In cantiere c’è già la riqualificazione di via Solferino e via Castelfidardo grazie al finanziamento vinto negli anni scorsi del patto città-campagna per cui, ieri, è scaduto il termine per la manifestazione di interesse per i lavori da svolgersi. Ma alla luce dell’evento calamitoso che ha causato il crollo «è funzionale -ha chiarito Giuseppe Santoruvo, assessore ai lavori pubblici- all’appalto del rifacimento del Lungolama il consolidamento di quel muro. Difatti, non saremmo nelle condizioni di consegnare l’area alla ditta aggiudicatrice dell’appalto, visto che quella è attualmente zona rossa». Non si possono svolgere dei lavori se è soggetta a crolli. «Abbiamo pertanto chiesto alla Città metropolitana di togliere l’obbligazione giuridicamente vincolante al 31 dicembre 2022 così da rimodulare il progetto che ci consentirebbe di dividere in lotti la procedura e di mettere a nostra disposizione altre linee di finanziamento che ci consentono di procedere ai lavori di consolidamento di tutto il muro di via Solferino». Verrebbe così meno il motivo per cui è stata rigettata a settembre la stessa richiesta. Si avrebbe così la possibilità di stralciare circa 900 mila euro destinati alla realizzazione del “Belvedere nel progetto Lungolama. La Città metropolitana, in realtà, si è resa disponibile alla massima collaborazione, ma si dovrà interfacciare con il Ministero delle politiche di coesione perché la linea di finanziamento è gestita dallo Stato. «L’amministrazione comunale potrebbe anche cofinanziare l’opera -ha concluso Santoruvo-, accendendo un mutuo presso Cassa Depositi e prestiti, proprio perché consideriamo l’opera strategica per lo sviluppo della città». In quanto poi al traffico veicolare e pedonale in via Solferino, resta in vigore il divieto di transito e «stanno aumentando i controlli -ha detto il sindaco-, garantiti al mattino dalla polizia locale e di stato e dai volontari della protezione civile. Abbiamo chiesto al Prefetto di Bari di intervenire con un presidio dell’esercito almeno per l’orario notturno dalle 21 alle 6».
Il Comune bussa alla Città metropolitana per richiedere la rimodulazione del progetto già finanziato del secondo tratto del Lungolama, dopo il crollo del costone del muraglione di sostegno del terrapieno di via Solferino dovuto alle abbondanti piogge di domenica. Nel frattempo, in attesa di risposte anche dalla Regione per lo stato d’emergenza, si sta già adoperando per mettere in sicurezza la zona “rossa”. Il Comune ha, infatti, stanziato 50 mila euro e il prossimo passo sarà l’affidamento diretto dei lavori per somma urgenza a una ditta specializzata. Una situazione differente è emersa in via Galilei dove «preoccupa solo il parapetto -ha detto il sindaco Francesco Paolo Ricci- che al momento abbiamo transennato, poi verranno eseguiti dei lavori per evitare lo spanciamento. In piazza Castello, invece, c’è una lesione di torsione non legata agli ultimi eventi. Bisognerà prima attendere la relazione tecnico-geologica, prendere anche contatti con l’Aqp per la fogna».
Solo al termine degli interventi mirati al contenimento della parte crollata del costone in via Solferino con dei gabbioni di pietre, i due cittadini fatti evacuare, dopo l’accaduto, torneranno nelle loro abitazioni ai civici 96 e 98. «Resterà la zona “rossa” -ha sottolineato, però, il sindaco-, ci sono criticità serie da superare». Bisognerà attendere per lavori su tutto il muraglione di quest’opera idraulica progettata nel 1833 dall’architetto Francesco Lerario. Dopo 189 anni, allora, si torna a rimettere mani sulla costruzione. In cantiere c’è già la riqualificazione di via Solferino e via Castelfidardo grazie al finanziamento vinto negli anni scorsi del patto città-campagna per cui, ieri, è scaduto il termine per la manifestazione di interesse per i lavori da svolgersi. Ma alla luce dell’evento calamitoso che ha causato il crollo «è funzionale -ha chiarito Giuseppe Santoruvo, assessore ai lavori pubblici- all’appalto del rifacimento del Lungolama il consolidamento di quel muro. Difatti, non saremmo nelle condizioni di consegnare l’area alla ditta aggiudicatrice dell’appalto, visto che quella è attualmente zona rossa». Non si possono svolgere dei lavori se è soggetta a crolli. «Abbiamo pertanto chiesto alla Città metropolitana di togliere l’obbligazione giuridicamente vincolante al 31 dicembre 2022 così da rimodulare il progetto che ci consentirebbe di dividere in lotti la procedura e di mettere a nostra disposizione altre linee di finanziamento che ci consentono di procedere ai lavori di consolidamento di tutto il muro di via Solferino». Verrebbe così meno il motivo per cui è stata rigettata a settembre la stessa richiesta. Si avrebbe così la possibilità di stralciare circa 900 mila euro destinati alla realizzazione del “Belvedere nel progetto Lungolama. La Città metropolitana, in realtà, si è resa disponibile alla massima collaborazione, ma si dovrà interfacciare con il Ministero delle politiche di coesione perché la linea di finanziamento è gestita dallo Stato. «L’amministrazione comunale potrebbe anche cofinanziare l’opera -ha concluso Santoruvo-, accendendo un mutuo presso Cassa Depositi e prestiti, proprio perché consideriamo l’opera strategica per lo sviluppo della città». In quanto poi al traffico veicolare e pedonale in via Solferino, resta in vigore il divieto di transito e «stanno aumentando i controlli -ha detto il sindaco-, garantiti al mattino dalla polizia locale e di stato e dai volontari della protezione civile. Abbiamo chiesto al Prefetto di Bari di intervenire con un presidio dell’esercito almeno per l’orario notturno dalle 21 alle 6».