Dopo la crisi, le proteste, le vertenze, i selfie e gli appelli su
Facebook, sembra aprirsi uno spiraglio per i 220 lavoratori della Om Carrelli,
che il 1° luglio saranno ufficialmente disoccupati. A dare speranza ci ha
pensato l’assessore regionale al Lavoro Leo Caroli, che ha annunciato come «sull’Om
Carrelli ci sono vere e proprie manifestazioni di interesse da parte di
soggetti precisi, di cui non possiamo ancora fare nomi. Nel frattempo martedì
abbiamo realizzato un primo approfondimento sulla cessione gratuita degli
stabilimenti al comune di Modugno da parte della Kion».
Ed è proprio questo il primo punto, perché potrebbe essere la
cessione gratuita dell’azienda situata nella zona industriale di Bari al comune
modugnese il punto della svolta. Secondo il sindaco di Modugno, Nicola Magrone,
infatti, tale atto «favorirebbe subito una cooperazione di lavoratori per
far ripartire la produzione anche con scenari diversi, magari con prodotti di
respiro internazionale. Ecco allora che abbiamo illustrato all’assessore
l’ipotesi che la Regione Puglia si impegni a finanziare la formazione
professionale perché nel progetto di riconversione proposto i lavoratori
farebbero altro, non più carrelli».
Ma ecco allora la cessione – si diceva
– è soltanto il primo passo. Perché sullo sfondo ci sarebbe il forte
interessamento di una importante azienda di livello europeo, il cui nome, però,
è ancora avvolto nel più assoluto riserbo. Si sa solo che l’ultimo incontro tra
le parti è avvenuto la settimana scorsa, ma l’azienda interessata già avrebbe
effettuato numerosi sopralluoghi.
Del caso, inoltre, se ne starebbe già occupando anche il consorzio
di Area sviluppo industriale (Asi). «In questi mesi abbiamo coltivato questa
possibilità – dice Magrone – sino a quando il vicesindaco Emilio
Petruzzi non ha conosciuto un ingegnere di una importantissima azienda di
livello europeo, moderna, presente anche dalle nostre parti, con la quale
abbiamo intavolato una trattativa».
Caroli – dal canto suo – ha assicurato il suo impegno, anche a
livello ministeriale, affinché la vicenda Om possa trovare in queste proposte
uno sbocco favorevole per i lavoratori. L’assessore, però, non si scompone e
decide di restare con i piedi per terra perché «dopo le ultime esperienze
non possiamo che essere cauti».