La Città metropolitana di Bari ha avviato fra i 41 Comuni del territorio una ricognizione dei beni immobili confiscati alla criminalità organizzata al fine di sensibilizzare la partecipazione dei Comuni stessi all’avviso pubblico “Dal Bene confiscato al Bene riutilizzato: strategie di comunità per uno sviluppo responsabile e sostenibile” promosso dalla Regione Puglia. Una ricognizione che consentirà alla Città metropolitana anche di predisporre un vero e proprio piano strategico dei beni confiscati, uno strumento che consente una programmazione unitaria per promuovere e sostenere il riutilizzo sociale degli stessi e reperire fonti di finanziamento. Il bando regionale, che scade il 31 maggio del 2021, si propone di finanziare interventi di riqualificazione di beni immobili confiscati alla criminalità organizzata sul territorio pugliese e trasferiti al patrimonio dei Comuni da utilizzare per finalità sociali. La Città metropolitana, dunque, in una nota a firma del consigliere delegato alla pianificazione strategica, Michele Abbaticchio, ha chiesto ai sindaci di comunicare entro il 12 gennaio 2021 il numero dei beni già destinati presenti nel Comune, se necessitano di una ristrutturazione, se vi sono già attività in corso, se vi sono beni ancora in gestione all’Agenzia dei beni confiscati o affidati a terzi e se presentano criticità gestionali e di che tipo. “Al monitoraggio farà seguito la predisposizione di un vero e proprio piano strategico per la valorizzazione di tutti i beni confiscati alle mafie nel territorio metropolitano, che sono circa un terzo della Regione Puglia. Troveremo altre fonti di finanziamento per gli enti locali a fondo perduto, non solo regionali, e, soprattutto, forniremo piani di gestione utili per mettere a disposizione dei più cittadini deboli un ingente patrimonio sottratto ai mafiosi. – dichiara Abbaticchio – alla luce di questo, la Città metropolitana sta svolgendo il ruolo di coordinamento attribuitole dalla legge agevolando e supportando i Comuni, anche da punto di vista tecnico, a partecipare al bando regionale che ha una duplice valenza: non solo economica perché determina un’opportunità di crescita e sviluppo tangibile per il territorio, ma anche sociale, culturale ed educativa, dimostrando che le mafie non sono invincibili e ciascuno può e deve fare la propria parte”.