Sono giorni difficili per la nostra città. Stiamo vivendo un’estate troppo calda. E non se ne sentiva la mancanza, francamente.
È bastato un evento incentrato sulla legalità, tenutosi in un luogo non sempre accompagnato da fama positiva, per scatenare una spirale – l’ennesima – inaudita di violenza.
La panchina in ricordo delle vittime innocenti di tutte le mafie smontata e sposata in Piazza Caduti del Terrorismo, dopo l’inaugurazione dinanzi al Procuratore antimafia Nicola Gratteri e poi risistemata, un pestaggio cruento ai danni di un giovane cestista, un arresto di un uomo che di legalità proprio non voleva sapere, episodi di quotidiana “guerriglia” urbana.
Insomma, una Babele indescrivibile di violenza e illegalità.
Il sindaco Francesco Paolo Ricci, oltre ad essere intervenuto in prima persona per sedare gli animi in alcune occasioni, sullo scottante argomento ha scritto un significativo post, nel quale illustra le linee guida dell’azione della sua giunta.
“La repressione dei fenomeni di micro e macrocriminalità è sacrosanta e spetta alle Autorità competenti, che vanno aiutate con il coraggio della denuncia come sta accadendo per l’episodio della rimozione della panchina e per la brutale aggressione nei confronti di un ragazzo in via Berlinguer.
Allo stesso tempo occorre incrementare tutto quanto nell’ottica della prevenzione del disagio giovanile. A partire da me, dalla mia giunta, dai consiglieri comunali, dai servizi del comune. A ciascuno di noi spetta il compito di essere presenti, di coinvolgere maggiormente i giovani, affiancandoli nel loro percorso di crescita e dialogando per comprendere le loro esigenze.
Non è semplice, ma noi dobbiamo farlo. Al fianco delle parrocchie, delle scuole, delle associazioni dobbiamo impegnarci per far vivere le nostre piazze. Sono certo che insieme, “sporcandoci le mani” come ha detto il dott. Nicola Gratteri, possiamo farcela per il bene della nostra Comunità“.