È tornata covid free la residenza per anziani Fondazione “Villa Giovanni XXIII” di Bitonto. Il cluster di contagio si sviluppò il 15 gennaio scorso a pochi giorni dall’avvio della campagna vaccinale all’interno delle Rsa pugliesi.
In tutto sono state contagiate dal virus 110 persone, tra anziani ospiti e personale. Si sono verificati 15 decessi in struttura e altri in ospedale, dove alcuni anziani erano stati ricoverati per via dell’aggravarsi dei sintomi e per la presenza di comorbilità. Altri pazienti per cui era stato necessario il ricovero sono invece guariti e rientrati in struttura. 10 anziani ospiti, rimasti negativi, hanno ricevuto la dose di vaccino anticovid, assieme alle 80 persone facenti parte del personale. Per gli altri si dovrà attendere, dalla negativizzazione, almeno 3 mesi prima della somministrazione del siero.
“Sono stati mesi davvero difficili – ha spiegato il direttore della struttura, Nicola Castro -. Ora finalmente potremo ricominciare a far funzionare la struttura, anche con nuovi ricoveri, ma la situazione attorno a noi desta preoccupazione: il numero dei contagi nella nostra Regione è elevato, per questo dobbiamo continuare a mantenere altissima la guardia, con un supplemento di attenzione”.
Inoltre, “oltre all’enorme dramma umano, alla perdita di vite umane, non sono mancate nemmeno le perdite economiche – dice Castro in qualità di presidente pugliese dell’associazione nazionale dei manager del sociale e del sociosanitario -. Nessuno si è preoccupato di ristorare tutte quelle Rsa che, come la nostra, sono state colpite da cluster di contagio”.
La fine dell’incubo è stata annunciata ieri sera anche sulla pagina facebook della Fondazione.
“Abbiamo vissuto inaspettatamente, dopo un anno di grande attenzione e sacrificio per evitare il contagio, giorni drammatici, durante i quali ci sono state di grande aiuto e conforto le tantissime attestazioni di stima e incoraggiamento, unite alle preghiere incessanti che rimarranno per sempre impresse nella nostra memoria e che continueranno a sostenerci nell’impegno quotidiano di cura.
In questo momento, il nostro primo pensiero non può non andare ai nostri cari ospiti che ci hanno lasciati, il cui ricordo non ci abbandonerà mai come il legame alle loro famiglie, a cui va la nostra più sincera vicinanza e solidarietà. Non dimentichiamo neanche le sofferenze patite dal personale, anch’esso colpito dalla malattia e dalla perdita degli affetti più cari.
Siamo riconoscenti a tutti i nostri operatori, che pur nell’estrema emergenza, hanno dimostrato una coraggiosa e generosa dedizione al lavoro, anche in condizioni di oggettivo pericolo per la propria incolumità, continuando ad assicurare agli ospiti tutta l’assistenza loro necessaria.
Proseguiremo nel puntuale rispetto di tutte le procedure e i protocolli operativi per il contrasto alla diffusione del virus, soprattutto in questo momento di grande recrudescenza della pandemia e nei prossimi giorni riprenderemo ad organizzare le visite dei parenti, con le dovute e consuete precauzioni, per consentire ai nostri ospiti, dopo un lungo e difficile periodo di isolamento, di poter rivedere i loro cari.
Nei giorni in cui ci sentivamo schiacciati dalla paura e dalla fatica, non abbiamo mancato di affidare le nostre vite e quelle dei nostri cari assistiti alla misericordia di Dio, nella certezza di non essere mai venuti meno alle nostre responsabilità e con l’impegno di non tradire l’antica missione della nostra Fondazione per l’assistenza delle persone più fragili”.