La Puglia da lunedì torna in “zona gialla” e nei week-end “arancione”. Ce l’avrebbe fatta però per un soffio perché secondo i dati di monitoraggio del ministero della Salute e Iss relativi alla settimana dal 28 dicembre al 3 gennaio e quanto rilevato a livello nazionale avrebbe un Rt, indice di velocità di contagio, di pochissimo inferiore a 1.
Alto, quindi, sarebbe il rischio di tornare in zona arancione, non solo nei week-end come da ultime misure governative nazionali in vigore fino al 15 gennaio. Infatti, i dati che arrivano dal bollettino regionale quotidiano sulla pandemia di Coronavirus non sono molto confortanti, la curva dei contagi non accenna a calare in maniera rapida. Ieri, sono stati registrati 1.349 casi positivi su 11.020 test, con un tasso di positività del 12,24%, di poco inferiore alla media della settimana scorsa.
“Se io fossi il virus, guarderei il mio ospite umano esterrefatto -ha scritto in un post su facebook Pier Luigi Lopalco, assessore regionale alla sanità-. Magari anche un pizzico di rispettosa ammirazione per aver esercitato un tale sforzo artistico. Ma certamente esterrefatto. Se è vero che il colore di una regione debba variare al variare del rischio, difficile ipotizzare che il rischio di contagio o di tenuta del sistema sanitario possa essere talmente altalenante”.
Per l’assessore sarebbe stato meglio mantenere la Puglia in zona arancione, dato che le relative restrizioni in autunno e in molte regioni italiane hanno sortito il loro effetto limitando i contatti sociali non essenziali.
La curva dei contagi non accenna a calare, essendo la pandemia in piena seconda ondata “Non sarebbe stato meglio fissare un bel colore arancione omogeneo in tutto il Paese senza tanti arzigogoli, almeno fino ad ottenere una stabilizzazione della fase discendente della curva epidemica in tutte le regioni?”, si è chiesto l’assessore Lopalco.
Perciò, “Ai miei concittadini pugliesi faccio un appello: comportatevi come avete fatto quando eravamo in fascia arancione. Evitiamo di ridare forza al virus”.