Dallo staff regionale di Forza Italia riceviamo e pubblichiamo.
“Non si può proseguire oltre con il blocco totale delle attività: il nostro tessuto sociale può disgregarsi irreversibilmente perché gli operatori economici sono in piena agonia e c’è bisogno di fare un salto in avanti. La fase 2 non deve essere un “liberi tutti”, ma uno schema preciso e regolamentato con protocolli seri per riaprire tutte le attività, seguendo procedure igienico-sanitarie in grado di garantire la sicurezza degli operatori e dei clienti. Per questo, abbiamo depositato un ordine del giorno per chiedere al presidente Emiliano un intervento deciso per riaprire la vendita al dettaglio in sede fissa e ambulante, pasticcerie, bar, ristoranti, centri estetici, parrucchieri ed altre attività ancora, e di sostenerle con risorse finanziarie adeguate. Non si può indugiare oltre, ma bisogna costruire una procedura che garantisca la sicurezza al di là della curva dei contagi. Del resto, se i contagi dovessero aumentare di nuovo, come si prevede dal 4 maggio, queste attività resterebbero chiuse ad oltranza, con l’ovvia e drammatica conseguenza di condannare a morte centinaia di migliaia di realtà. Quindi, è evidente che se dobbiamo convivere con il Coronavirus almeno fino alla realizzazione di un vaccino efficace, dobbiamo anche capire come farlo e iniziare subito. Nell’ordine del giorno chiediamo al presidente Emiliano di farsi portavoce con il governo Conte di questa esigenza imprescindibile, ma potrebbe anche seguire la strada già tracciata dal presidente della Calabria, Jole Santelli, che con una sua ordinanza ha stabilito la riapertura delle attività, prevedendo ovviamente delle misure di sicurezza per scongiurare la diffusione del contagio. L’Italia e la Puglia non possono restare ferme, specie considerando che quasi tutti i Paesi colpiti hanno riaperto i battenti e rischiamo di perdere troppo terreno rispetto al resto d’Europa. Chiediamo subito dei protocolli e delle procedure igienico-sanitarie per consentire ai cittadini di tornare a lavorare, a vivere e non perdere la dignità conquistata col lavoro e a tutta la nostra economia di ripartire”.