Chiunque abbia frequentato il mondo della pallavolo, bitontina e non solo, atleta, dirigente o anche solo tifoso, a seconda dell’anagrafe, oggi ha perso un padre e un fratello. Perché quel virus bastardo, che si sta subdolamente impossessando delle nostre vite, ha strappato alla nostra comunità una delle persone più belle, un uomo dal cuore nobile, un autentico galantuomo: il professor Vincenzo Schiraldi. Ricoverato presso l’ospedale Miulli di Acquaviva delle fonti, per giorni ha lottato strenuamente contro il male invisibile e spietato, sempre in bilico fra sostanziosi miglioramenti e rattristanti peggioramenti. Finché, stamane, ha ceduto le armi. Vincenzo, il faro indiscusso della storia sportiva cittadina. Fondatore e storico presidente della Volley ball Bitonto, dai tempi dei pionieri fino a quelli dei trionfi, centinaia e centinaia di ragazzi portati per mano in quel cosmo di sogni e meraviglie, schiacciate e muri, vittorie e sconfitte. Tornei giovanili come se grandinasse, una coppa Italia vinta, una emozionante poule B, esaltanti campionati di B2 e B1. Quest’uomo dal sorriso lucente è stato sempre un punto di riferimento con la cheta forza della dolcezza di chi vive e opera sempre per il prossimo. Lui c’era sempre per tutti (a maggior ragione, fa rabbia pensare che sia rimasto forzatamente, dannatamente solo al momento del trapasso). Sia nella sua scuola media “Sylos”, dov’è stato per anni vicepreside, sia sul parquet del Palazzetto dello sport, oggi malinconicamente chiuso, ed io immagino per lutto. Ricordo anche il suo impegno politico, sempre pulito, coerente e indefettibile, mai invadente e prevaricante: rara avis, davvero. E poi, ogni anno, mille problemi da risolvere, senza mai perdere l’ottimismo. “Aspit, aspit, mo vdoim, non ti preoccupare” e con una pacca sulla spalla ogni ostacolo era superato. Vincenzo è stato un esempio, dei più alti che moralmente si possano concepire. Mai, non gli ho mai sentito dire una parola che fosse una cattiva nei confronti di chicchessia. È vero, sono i giorni di Pasqua e di Risurrezione, ma così non va bene. Rapite brutalmente le persone belle fuori e dentro rende ancora più povera e smarrita la nostra comunità. La redazione tutta stringe in un abbraccio colmo di affetto, deferenza e profonda gratitudine la splendida famiglia del “nostro” presidente, il professor Vincenzo Schiraldi. Per me e per tanti come me, indimenticabile.