Il protagonista di ieri, nel Consiglio comunale che ha dato il disco verde alle linee programmatiche dell’amministrazione guidata da Francesco Paolo Ricci, è stato senza dubbio lui: Ivan Francesco Aurelio Lorusso, il giovanissimo esponente di “Fratelli d’Italia” nonché primo rappresentante della storia politica cittadina del partito guidato dal presidente del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni.
Perché? Uno dei temi dominanti della lunghissima discussione di ieri è stato quello dei rifiuti, in primis criticità e poi sulle novità in programma per migliorarne il servizio e anche l’intervento del consigliere di opposizione è stato incentrato su questo aspetto.
Quel cestino “sventolato” Il porta a porta – è stato il ragionamento di Lorusso – è un fallimento perché ha costi esorbitanti e sarebbe stato opportuno servirsi delle isole ecologiche, ma di quelle fisse e non a fasce orarie. E, quindi, il coup de théâtre, avrebbero detto i nostri amici transalpini. Prendendo in mano e mostrando a tutto l’emiciclo uno dei cestini per i rifiuti presenti, ha additato come in aula non si faccia la raccolta differenziata e, quindi, dalla classe politica non arriverebbe il giusto messaggio ai cittadini. “Chi paga la multa, allora, in questo caso?”, si è chiesto ironicamente, ma neanche troppo.
Tre isole ecologiche in arrivo. Le isole ecologiche, allora. Ben presto (entro dicembre) le vedremo in città. Lo ha assicurato l’assessore all’Ambiente Giuseppe Santoruvo che, ammettendo che il servizio di porta a porta abbia ancora parecchi problemi dal 9 maggio, ha raccontato che questa novità è in arrivo. Si tratta di due isole fisse, in funzione h24 tutti i giorni, di cui una sarà piazzata in piazza Caduti del terrorismo (in realtà già c’era, ma poi è stata tolta per il completamento del cantiere) e l’altra in una location ancora da definire, anche se una ipotesi è piazza Unità d’Italia. Ce ne sarà anche una terza, mobile, la quale sarà un nuovo servizio che farà partire prestissimo la Sanb e prevede la presenza della stessa in tre zone della città per tre volte alla settimana, per quattro o cinque ore. “Contiamo di combattere anche così – ha evidenziato – l’abbandono selvaggio e lo scorretto conferimento”.
Lo “scontro” sull’Avviso pubblico regionale. Partecipazione all’Avviso pubblico regionale si o no? Lo “scontro” dialettico tra lo stesso assessore e Domenico Damascelli (che ha lamentato strade anche centrali piene di buste di immondizia non ritirate per giorni) si è consumato su un finanziamento regionale. L’ex vicesindaco ha accusato l’amministrazione comunale di non aver partecipato a un bando regionale di metà luglio che metteva (mette) a disposizione dei fondi per la rimozione dei rifiuti abbandonati su aree pubbliche. Le cose, però, sono completamente diverse. Bitonto ha presentato domanda con tanto di richiesta di finanziamento di 70mila euro il 3 agosto, quindi nei termini prestabiliti, ma le risorse finanziarie messe a disposizione dalla Regione hanno consentito solo di soddisfare i Comuni che si sono candidati entro il 31 luglio.