Dal consigliere comunale Franco Natilla riceviamo e pubblichiamo.
“Giovedì pomeriggio si è tenuto un Consiglio Comunale per la discussione di alcuni punti all’odg fra i quali una mozione sulla sicurezza sociale e la determinazione della TARI 2024, la tassa sui rifiuti in costante aumento.
Dopo l’approvazione del primo punto all’odg ho chiesto di poter prendere la parola per comunicazioni personali, così come preventivamente concordato con presidente e sindaco.
Concessami la parola alle ore 18:08 mi veniva tolta alle 18:13 nel pieno e rigoroso rispetto del vigente regolamento e ciò nonostante dalla premessa fatta si era ben compresa la delicatezza del problema. Avevo rappresentato in quei 5’ che la cessione del ramo d’azienda della ASV riguardava una gara vinta in ATI (associazione temporanea d’impresa) dell’importo di ben 142.000.000,00 (centoquarantaduemilioni) di euro. Quindi non si trattava di fare “comizi” come dai banchi della maggioranza con estrema superficialità qualcuno, infastidito, si avventurava ad affermare.
Dell’importo di 142.000.000,00 di euro il 30% ovvero 42.000.000,00 erano destinati ai servizi in capo all’ASV.
Avrei voluto ricostruire l’accaduto a cominciare dal fatto che il Comune di Bitonto, contrariamente all’orientamento espresso con l’avallo a partecipare al bando di gara, non intendeva più assecondare l’impellente urgenza di effettuare le necessarie spese di investimento per acquisire al patrimonio aziendale i mezzi necessari all’espletamento del servizio. Non è pensabile, infatti, che si possa presupporre di eseguire nuovi servizi e di quella entità, senza l’ausilio dei mezzi meccanici necessari peraltro previsti in capitolato. Di conseguenza dopo alcuni mesi dall’inizio dell’appalto, che veniva espletato con mezzi a noleggio e non di nuova immatricolazione che esponeva l’Azienda Servizi Vari a subire penali si decideva di alienare il ramo aziendale.
Quindi avrei posto al Sindaco alcune domande per fare comprendere a quanti come me che cercano di capire e approfondire i fatti, se questa scelta non abbia creato un danno all’Azienda stessa e quindi anche al Comune di Bitonto che detiene il 60% della proprietà.
Avrei chiesto al Sindaco di fare valutare con scrupolo l’offerta di acquisto del ramo d’azienda che, in un primo momento, ammontava a 1.567.000,00 e dopo solo sette giorni scendeva a 683.683,00- 549.250,00 euro per compensazione credito vantato nei confronti di ASV. Non so, mi chiedo se sia pertinente porsi questo interrogativo giacchè non ho la presunzione di essere un tuttologo, ma ciononostante, ho diritto di capire per me e per la collettività amministrata.
Ancora, avrei chiesto al Sindaco di rendersi parte diligente per far valutare la reale entità dell’avviamento di impresa dal momento che dall’atto di cessione si rileva la laconica e superficiale affermazione “il prezzo suddetto è comprensivo dell’avviamento”. Anche perché tale aspetto acquisisce fondamentale importanza soprattutto alla luce del valore economico del servizio oggetto della cessione.
Avrei anche evidenziato che l’unico sostanziale rilievo sollevato nei confronti del liquidatore con la mia interrogazione è stato quello in ordine alla verifica della regolarità, congruità e correttezza della procedura di cessione del ramo d’azienda e, soprattutto, se dalla operazione sia derivato un effettivo vantaggio per la ASV oppure un oggettivo svantaggio considerando le affermazioni del consigliere delegato di ASV che bollava l’offerta pervenuta “pregiudizievole per gli interessi della ASV”.
Avrei voluto invitare il Sindaco a far chiarire da parte del liquidatore come abbia ricavato l’esistenza dell’importo di euro 207.000,00 di cui la società Teknoservice si sarebbe fatto carico a titolo di spese legali dal momento che nell’atto di cessione si parla solo di accollo di spese legali, ma non se ne indica l’importo. E sul punto sembrerebbe che il versamento sia stato notevolmente inferiore. Sarebbe utile comprendere se il liquidatore ha avuto modo di verificare la quietanza di quanto effettivamente pagato essendosi, detto liquidatore, limitato a bollare di falsità il mio precedente intervento e a declamare di dire la verità alla Città: epperò i suoi conti non mi pare che tornino.
Di questi argomenti non mi è stata data possibilità di parlare, si doveva rispettare i cinque minuti regolamentari.
Peccato, però, che il presidente Pinto abbia in seguito smarrito la voglia di fare il cronometrista consentendo interventi successivi anche del Sindaco ben oltre i canonici ci minuti.
In tale contesto, comunque, la maggioranza ha avuto modo di approvare le nuove tariffe TARI con ulteriori aumenti a carico dei cittadini”.