Dieci anni e due mesi di reclusione. È questa, secondo i giudici della Corte di Assise di Bari, la pena che dovrà scontare Gaetano Sesto, il 69enne bitontino che il 16 agosto 2017 uccise con una coltellata il giovanissimo Giuseppe Muscatelli. Per lui, la condanna è per omicidio preterintezionale.
Riqualificato dunque il reato di omicidio volontario, contestato dalla pm Larissa Catella, che aveva chiesto 24 anni di reclusione.
Il 69enne, difeso dall’avvocato Angela Maralfa, è attualmente ai domiciliari dopo un periodo in carcere.
La Corte di Assise di Bari ha inoltre riconosciuto provvisionali di 50mila e 30mila euro per i genitori e la sorella di Muscatelli, assistiti dagli avvocati Pino Giulitto e Antonio Saracino.
Stando alle indagini dei Carabinieri, sulla base delle parole dei testimoni oculari e degli accertamenti tecnici, Sesto avrebbe ucciso il 24enne perché bloccava il traffico. Muscatelli, che stava andando a prendere la fidanzata da lavoro, avrebbe infatti affiancato un’altra vettura per parlare con il conducente. Il 69enne avrebbe dunque chiesto al giovane di spostarsi, senza tuttavia avere attenzione. Sceso dall’auto, avrebbe avuto un violento diverbio, culminato con una coltellata al torace ai danni di Muscatelli. Un unico colpo, mortale, che avrebbe inferto con un coltello che aveva con sé.
Secondo il proprio racconto dei fatti, l’imputato avrebbe reagito ad un pugno della vittima.