In una
città come Bitonto che da anni si vede scippare ogni servizio con le motivazioni
più assurde, persino il Tribunale pare una cattedrale nel deserto.
Anche
l’altro ieri, andando a fare scuola con le udienze penali, quella camminata per
i corridoi del tribunale cittadino è sembrato l’addio ad un malato ormai terminale.
Solo che
di moribondo, tranne la struttura, non c’era nessuno, specialmente perché le
cancellerie continuavano a funzionare come non mai potrebbe accadere in un
tribunale del sud, ove vige la fama delle misteriose scomparse dei fascicoli e
dei tragicomici errori giudiziari.
Giudici
in toga, avvocati sparsi nei corridoi per cercare quell’accordo last minute,
insomma tutto funzionava come sempre, anche se con un triste spirito di
rassegnazione stampato sui volti dei funzionari, affaticati nel correre in aula
con dei macigni pieni zeppi di carta.
Mentre
le udienze continuano ad avere il loro corso, a Roma sbandierano la spending
review come causa ineludibile della chiusura dei tribunali, tra i quali
Bitonto.
Tutto
ciò agli occhi dei bitontini non può che sembrare un presa per i fondelli.
Tagliare
i costi della giustizia, privando i cittadini della tutela giudiziaria
fondamentale, mentre coloro che professano meno sprechi non fanno un passo
indietro, non può che sembrare ridicolo.
Come
potrà mai un tribunale come quello di Modugno, già di per sé in affanno e addirittura
privo di un parcheggio, accogliere gli oltre 3.800 contenziosi provenienti dal
tribunale di Bitonto?
Forse
avrebbero dovuto pensarci due volte sapendo quante prescrizioni conseguiranno a
causa dei ritardi inevitabili dei processi destinati così a sgomitare l’un
l’altro.
Che
senso può avere la spending review se l’intero stabile del tribunale continuerà
ad avere un costo continuando a rimanere in vita a causa dell’aula bunker?
Tanto
vale, sarebbe stato razionale lasciare le cose come stavano.
Eppure,
in un tribunale come quello di Bitonto tutto ha sempre funzionato come avrebbe
dovuto, mai un fascicolo fuori posto o perso.
Forse, i
nostri concittadini che ricoprono ruoli importanti, da Roma fino a Palazzo
Gentile, potevano fare di più.
Ok, chiudete
pure il tribunale, ma sarà impossibile chiudere la bocca ai bitontini che
chiedono a gran voce giustizia per il loro “tempio della giustizia”.