Le certezze, innanzitutto, sono due.
Dal 1° ottobre, in “Network Contacts” non ci sarà più nessun dipendente che lavorerà sulla commessa INPS inquadrato come somministrato, e quindi contrattualizzato con le agenzie interinali (ce ne sono ben quattro in questo momento impiegate).
La seconda è che, per 182 (ma i numeri potrebbero cambiare, e in meglio) di loro si aprirà, seppur in modo diverso, la strada della stabilizzazione. E quindi il punto di incontro tra le sigle sindacali e l’azienda molfettese messo nero su bianco il 25 novembre 2019, il dì dell’accordo firmato in “Transcom” a Modugno per il passaggio di consegne, di appalto e di maestranze.
Succede, allora, che nella giornata di ieri, le segreterie e le RSA SLC/CGIL UILCOM/UIL e i vertici molfettesi hanno raggiunto un accordo per il rinnovo contrattuale dei quasi 200 interinali impiegati sulla commessa, il cui contratto è in scadenza il 30 settembre. E dopo una lunga mediazione, il risultato non è per niente da buttare, visti gli iniziali punti di partenza e di contrasto, in quanto Network aveva in mente di effettuare un taglio abbastanza cospicuo del personale in somministrazione.
Così non sarà, per fortuna, anche se per dieci di loro, però – al momento, ma nulla è ancora ufficialmente stabilito – la loro avventura terminerà a fine mese, con la scadenza del naturale rapporto di lavoro.
Per converso, però, ci saranno “85 lavoratori – recita la nota sindacale congiunta – da assumere con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato a 20 ore settimanali, e 97 lavoratori con contratto subordinato a tempo determinato a invarianza oraria con scadenza 30 novembre 2020”.
Non magari quello che i quasi 200 (192, precisamente) operatori telefonici si aspettavano dopo anni di precariato, ansie a ogni rinnovo, proroghe mensili, bimestrali, paure e un alto concentrato di insidie e preoccupazioni, ma un (primo) notevole risultato raggiunto con la caparbia dei sindacati (Uil in testa) se si pensa da dove si è partiti.
A non avere nulla in mano, o quasi.
E con un numero alto di consulenti impiegati a dieci ore settimanali.
L’incontro ha portato in dote anche altro. “Si è definito che i nove lavoratori a dieci ore assunti il 1° gennaio passano dal 1° ottobre a 20 ore settimanali con variazione del contratto individuale. Analoga soluzione verrà praticata ai lavoratori interinali che verranno assunti con contratto subordinato a tempo indeterminato. L’azienda, in tema di orario di lavoro, ha proposto in via sperimentale e volontaria per due mesi, una diversa articolazione della settimana lavorativa concentrata su massimo quattro giorni di lavoro”.
Le parti, soprattutto per quanto riguarda il tema della stabilizzazione (da capire, infatti, come avverrà la scelta degli indeterminati, anche se pare che alcuni criteri saranno i singoli feedback e anzianità lavorativa) si sono aggiornate alla prossima settimana “per predisporre i testi da firmare e sciogliere le ultime riserve sia sindacali che aziendali”.