Una cittadina è madre, M. D. P., scrive una lettera aperta al sindaco di Bitonto su una situazione spiacevole capitatale nei giorni scorsi.
“Buongiorno, vorrei fare una segnalazione: oggi pomeriggio mi sono recata per la prima volta al Parco della Contessa con una mia amica e i miei due bambini di 3 anni e 11 mesi per una passeggiata. Eravamo carichi di aspettative vista la pubblicità che lei stesso ha fatto riguardo questo posto. Arrivati abbiamo realizzato che purtroppo il prato inglese non era accessibile poiché stavano facendo irrigazione (vabbè pazienza). Ci siamo così avvicinati ad un’altra zona sita sempre all’esterno dello stabile perché mio figlio treenne aveva visto un compagno dell’asilo che giocava liberamente sui tappetini di gomma e voleva solo salutarlo. Un istruttore gli ha impedito di togliere le scarpe e salire sul tappeto giustificandosi col fatto che di lì a poco sarebbe iniziata una lezione di karate privata. Nonostante il rammarico del piccolo l’ho fatto allontanare. Appena mio figlio si è avvicinato ad altri bambini che giocavano nel terriccio antistante con lo scivolo mi è stato riferito da un membro dello staff che non doveva avvicinarsi neanche a loro perché poteva “alzare la polvere”. Ho chiesto come mai agli altri bambini era concesso stare lì e mi mi è stato risposto che “la Contessa” è una struttura pubblica MA gestita da privati e che quei bambini che giocavano nel terriccio “APPARTENEVANO”. Ho capito chiaramente che chi non è iscritto ad iniziative a pagamento non è ben accetto. Adesso vorrei che mi dicesse lei cosa devo insegnare a mio figlio per sopravvivere in questa città? Si rende conto di quanto sia diseducativo quello a cui ha assistito oggi a soli 3 anni in un luogo DEDICATO AI BAMBINI?”