“Sui cinghiali abbiamo presentato la nostra proposta di legge e a fondamento del testo che abbiamo redatto, c’è l’introduzione nell’ordinamento regionale del piano faunistico-venatorio straordinario, uno strumento necessario per comprendere il fenomeno degli ungulati e delle problematiche connesse alla loro presenza. Il suddetto piano è redatto d’intesa con l’Osservatorio faunistico regionale e le autorità competenti dei Parchi nazionali dell’Alta Murgia e del Gargano. Inoltre, si prevede la possibilità di espletare l’attività venatoria straordinaria, qualora ci sia il rischio di avvicinamento dei cinghiali alle zone abitate. È un’emergenza che si protrae ormai da quasi due anni e abbiamo rivolto quattro domande all’assessore regionale Di Gioia oggi in IV Commissione:
È vero o non è vero che ad una nostra interrogazione datata il 25 novembre 2015, l’assessore rispose di aver individuato 315 mila euro per le attività di monitoraggio del fenomeno attraverso l’Osservatorio Faunistico?
È vero o non è vero che la Giunta regionale ha approvato una delibera per affidare all’Università di Bari tutti gli studi necessari e quali esiti hanno avuto?
Che misure sono state adottate per il contenimento della riproduzione fino ad oggi ancora incontrollata e che rappresenta la vera causa dell’emergenza?
Sono stati avviati i corsi di cui ci parlava l’assessore, di concerto con la Città Metropolitana di Bari, per la formazione di selecontrollori, che limitano la moltiplicazione insostenibile della specie?
Ahinoi, riteniamo che su questi precisi impegni, assunti pubblicamente da Di Gioia in sede di Consiglio regionale, non ci sia stato alcun riscontro concreto”.