Una ulteriore riscoperta del ricco patrimonio artistico del centro storico di Bitonto. Nella chiesa antica di Santa Maria delle Marteri oggi san Michele, un luogo carico di storia e di arte sacra, sono stati completati i lavori alla edicola in pietra dedicata a Sant’Anna, San Gioacchino e la Vergine e all’annesso dipinto su tela e all’edicola in pietra policroma dedicata alla Vergine con il Bambino. I lavori, nell’ambito di un piano di valorizzazione della chiesa in occasione del prossimo terzo centenario della istituzione confraternale, sono stati voluti dalla Confraternita di san Michele su proposta del consiglio di Amministrazione presieduto da Arcangelo Pice e composto da Pasquale Moretti, Lillino Abbatantuono, Arcangelo Sicolo, Michele Garofalo con l’ausilio del padre spirituale don Paolo Candeloro. Tali interventi hanno comportato operazioni di pulitura, consolidamento, stuccature e presentazione estetica. Per gli altari delle due edicole, l’uno ottocentesco, l’altro seicentesco, si è proceduto al rifacimento di porzioni decorative con materiali compatibili e simili all’originale e alla velatura con reintegrazione pittorica ad acquerello in presenza di abrasioni e lacune dell’intonaco o di superfici policrome realizzate a finto marmo. L’intervento di restauro al dipinto di sant’Anna, san Gioacchino e la Vergine, un bel dipinto dai colori vivaci e sapiente definizione iconica realizzato nel 1856 dal pittore bitontino Giovanni Trigiani, ha comportato la pulitura della superficie pittorica in uno alla rimozione delle ridipinture e dei vecchi stucchi con successiva stuccatura delle lacune reintegrabili e conseguente ritocco sino alla verniciatura finale di protezione dell’opera. L’Intervento di restauro dell’affresco raffigurante la Vergine con il bambino, probabilmente realizzato dallo stesso Trigiani, considerata l’identica datazione scoperta in fase del restauro, sicuramente sovrapposto all’affresco cinquecentesco raffigurante Santa Maria delle Marteri, descritto nella visita pastorale del vescovo Barba nel maggio del 1740 (“Vidit quoque parvam iconem antiquam Sanctae Mariae de Martyrum in pariete depictam cristallo munitam cum corona lignea deaurata circumcirca”), ha comportato interventi di consolidamento e ristabilimento della coesione degli intonaci di supporto del dipinto e dell’adesione del supporto murario all’intonaco, in uno alla pulitura con la rimozione meccanica di residui di scialbi, incrostazioni e di stuccature e di depositi superficiali parzialmente coerenti quali nerofumo, polvere sedimentata e fissativi alterati. Rimosse le stuccature non idonee eseguite durante precedenti interventi, si è operata una velatura con tecnica pittorica appropriata, ottenendo una chiara unità di lettura del dipinto che oggi ancor più s’impone all’osservatore per la morbida ondulazione cromatica delle vesti di sorprendente lucentezza e per la dolcezza dei volti e della gestualità della Vergine e del Bambino. I lavori di restauro sono stati eseguiti dalla restauratrice Michelle De Vincenzo della Impresa Arcangelo Abbatantuono sotto l’alta sorveglianza della Soprintendenza ai Beni Culturali della Puglia.